Pubblichiamo le due lettere con cui
due consiglieri aderenti al Movimento 5 Stelle rassegnano le proprie
dimissioni dal movimento stesso. In particolare segnaliamo questa prima
lettera scritta da Marco Giustini, uno dei primi eletti nelle liste
civiche del Movimento 5 Stelle nel 2008. Marco lo conosciamo
direttamente perchè ha sempre partecipato attivamente a una delle
storiche mailing list del movimento (non 5 stelle) livornese e perchè è
venuto anche a trovarci in occasione di una serata di dibattiti
organizzata in città. Lo abbiamo sempre letto volentieri, come un
compagno abile e sincero, che ha sempre cercato di spiegare la sua
scelta, da molti non condivisa e criticata, di entrare nelle istituzioni
col movimento di Grillo. Con la stessa coerenza con cui ha sempre
cercato di spiegare le sue decisioni, oggi spiega la fine di questa
esperienza. red. 13 gennaio 2013
Roma: consigliere M5S abbandona Grillo dopo apertura a Casapound
Sono
sette anni che in modalità differenti faccio parte di quello che è ora
il Movimento Cinque Stelle. Da cinque sono l'unico consigliere eletto a
Roma, dopo che tutti gli eletti nel 2008 sono passati ai partiti della
casta.
In questi anni ho tentato di
essere uno strumento al servizio dei cittadini che mi hanno eletto in
nome di Beppe Grillo, dei cittadini di Roma ed in particolare dei
140.000 abitanti del Municipio XVI in cui sono stato eletto
consigliere. Ho combattuto per la difesa dei beni comuni, l'acqua,
l'aria, la terra. Sono state tante le battaglie di questi cinque anni.
Ho tentato di oppormi alla gestione tossica dei rifiuti a Roma, a
partire dal territorio martoriato di Malagrotta, facilitando la nascita
di uno strumento di partecipazione popolare come l'Osservatorio
Ambientale Municipale della Valle Galeria, che aveva l'obiettivo di
dare finalmente una voce propria, svincolata dalla politica e dagli
interessi affaristici, ai cittadini residenti della zona. Ho tentato di
favorire il diritto dei cittadini agli spazi verdi per vivere meglio e
socializzare, da Monteverde - attraverso la battaglia della delibera
popolare per il parco pubblico a Via dei Quattro Venti - fino a Pisana -
attraverso la battaglia contro la localizzazione di una pompa di
benzina nell'unica area verde del quartiere. Cosi come ho sostenuto la
battaglia per l'acqua pubblica, sia nel Municipio attraverso le
proposte di delibera che ai banchetti per il referendum.
Ma
dopo questi sette anni è cambiato tutto ed il Movimento 5 stelle non
ha mantenuto le promesse su cui era nato. Promesse che si sono
rivelate, una ad una delle tremende finzioni.
Il
30 dicembre 2012 avevo già annunciato che oggi sarei uscito dal
Movimento 5 stelle se non fosse stato deciso a Roma di aprire alla
partecipazione dei cittadini le modalità di candidatura per le elezioni
comunali, dopo che era stato violato sistematicamente il Non-Statuto
del M5S, senza alcun intervento di Beppe Grillo in quanto garante del
movimento.
Ora la goccia che ha fatto
traboccare il vaso e mi ha spinto a rendere irrevocabile questa
decisione è stato il video diffuso da Casa Pound Italia. Un video che
riprende il dialogo tra Simone Di Stefano candidato di Casa Pound alla
presidenza della Regione Lazio e Beppe Grillo, in cui il candidato di
un partito che si autodefinisce fascista chiede: "Quelli di Casa Pound
vogliono sapere sei sei antifascista o no" e Beppe Grillo risponde:
"Questo è un problema che non mi compete".
Come..."non mi compete" ??
Beppe
Grillo si è autodefinito "capo politico" del Movimento 5 stelle e
quindi ogni sua affermazione è una affermazione del movimento. In
Germania, il paese che spesso abbiamo preso a riferimento per la sua
evoluzione culturale, sociale ed ambientale, nessun "capo politico"
neanche di destra si azzarderebbe a dire che non gli compete definirsi
antinazista. In Italia invece c'è chi continua volutamente a confondere
destra e fascismo.
Beppe Grillo non
ha voluto dire di essere antifascista e cosi ha legittimato l'esistenza
in Italia di un partito che si definisce fascista. E in quanto "capo
politico" ha infangato anche chi fa parte del movimento. Purtroppo a
questo punto è chiaro che lo ha fatto per interesse elettorale, per
attirare i voti dell'estrema destra fascista sul Movimento 5 stelle.
Beppe Grillo è un capace comunicatore e non uno sprovveduto che non sa
cosa dice e cosa vuole. E' impossibile che non si sia reso conto di ciò
che ha fatto.
Non si può parlare di
difesa della Costituzione nel programma del Movimento e poi legittimare
l'esistenza di un partito fascista, affermando che non compete a Beppe
Grillo e quindi al Movimento definirsi o meno antifascisti. Quella
Costituzione è stata scritta grazie alla vita di chi ha lottato per
creare in Italia le condizioni di democrazia e partecipazione, per il
cui sviluppo abbiamo lavorato in questi anni all'interno del Movimento,
e quindi chiunque si definisca fascista non può e non deve avere
diritto di parola, come peraltro dice la legge.
Casa
Pound sono dei fascisti non solo perché si dichiarano tali, ma perchè
c'è chi ha visto gente con le spranghe di ferro tra le mani per strada,
e lo ha visto qui a Roma. Non dirsi antifascisti significa legittimare
azioni del genere. Non basta dire che non si condividono e non si
partecipa materialmente a queste azioni, come ha detto Beppe Grillo nel
video. Peraltro a Casa Pound, il sindaco di Roma Alemanno ha comprato
con i soldi dei cittadini la loro sede. Quindi anche loro sono parte
della casta dei partiti.
"Uno conta
uno" è ormai solo un vuoto slogan. Gli eletti non devono parlare in tv
per evitare di essere strumentalizzati, mentre Beppe Grillo può dire al
vicepresidente di un partito che si definisce fascista che non gli
compete dire di essere antifascista, sapendo che sarà strumentalizzato?
I cittadini che fanno parte del Movimento possono essere espulsi con
un semplice messaggio sul blog, mentre le dichiarazioni di Beppe Grillo
non possono essere soggette ad un giudizio dei partecipanti al
movimento? Domande come queste rimangono da sempre senza risposta.
Nessuna decisione fondamentale viene condivisa nel Movimento 5 stelle e
nessuno nel Movimento se ne stupisce. Quei pochi che lo fanno, vengono
cacciati.
Il Movimento 5 stelle, per
come l'ho conosciuto io e per il quale ho sempre lottato, è finito e
quindi non ha più senso farne parte. Dopo che il Non-Statuto è
diventato carta straccia, ora anche l'ultima finzione è caduta: Beppe
Grillo dopo essere diventato "capo politico" è anche il
candidato-premier alle elezioni nazionali, dopo aver detto per anni che
non si sarebbe mai candidato perchè condannato.
Ma
io non voglio arrendermi, perchè continuo a credere nei principi ed i
valori per i quali ho lottato, partecipando al Movimento 5 stelle,
anche se ora ho deciso di uscirne. Se pensate che abbiano un senso le
mie parole, potete continuare a seguirmi sul mio blog personale.
Marco Giustini - Consigliere al Comune di Roma - Municipio zona XVI
http://www.controlacrisi.org/notizia/Politica/2013/1/13/30129-roma-consigliere-m5s-abbandona-grillo-dopo-apertura-a/
***
A me l’antifascismo compete (e di parecchio)
Un movimento che nasce per chiedere più democrazia, non può essere non antifascista.
E’
una questione di logica e di senso delle parole, peraltro supportata,
per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, dai temi e dalle campagne
portate avanti fino ad oggi, negli atti istituzionali delle persone che
sono state elette in consigli regionali e comunali e nel fatto che i
movimenti di sinistra che non si sono ancora venduti per una poltrona di
assessore o un posto in parlamento, hanno sempre trovato nel M5S un
loro interlocutore naturale (e l'alleanza di Carpi lo dimostra nei
fatti), così come era evidente che la gran parte dei consensi raccolti
dal M5S nelle sue prime elezioni, veniva proprio dai delusi dei partiti
della cosiddetta sinistra “di governo”; che infatti accusavano il
movimento di “rubargli i voti”.
La
mia storia politica personale, che è pubblica su questo sito dal giorno
in cui mi è stato richiesto da Rifondazione Comunista e da Carpi 5
Stelle di candidarmi, la mia scelta di aderire all’ANPI, sono lì a
dimostrare che io mi ritengo in tutto e per tutto erede culturale della
Resistenza e dello spirito dell’Assemblea Costituente, in gran parte
tradito dall’evoluzione della classe politica di questo paese, ma valido
e giusto nei suoi presupposti contenuti negli articoli fondamentali.
Sono antifascista per definizione e quindi l’antifascismo “mi compete” (e di parecchio)
Questa
realtà è a mio modo di vedere incompatibile con la feccia di chi si
definisce fascista del terzo millennio (Casa Pound, per intenderci) e
su questo tema non ci possono essere margini di dubbio, quindi, molto
semplicemente, dopo aver ascoltato le parole dette in libertà da Grillo,
proprio nel momento che ci apprestiamo a partecipare ad un’elezione
(per quanto viziata nella forma da una legge elettorale, quella sì
fascistoide, ma che va benissimo al sistema dei maggiori partiti), non
può per me essere valutata come uno dei tanti errori e mancanze nella
gestione interna del movimento che ho segnalato da quando vi ho aderito
fino ad oggi.
Dispiace vedere il lavoro di anni, di una moltitudine di persone, sprecato con questa leggerezza.
Dispiace
constatare che l’unica possibilità praticabile di avere un grande
movimento ecologista e democratico in Italia, motore di uno dei
principali risultati in difesa dei Beni Comuni, come i referendum del
2010, getti all’aria questa incredibile opportunità, ma con
l’antifascismo non si scherza e se siamo democratici, non possiamo dirci
non antifascisti, quindi, per quanto mi riguarda, la mia esperienza con
il Movimento 5 Stelle, si interrompe qui, perché quello che per me era
chiaro ed evidente nella pratica quotidiana di questo movimento, non può
compensare certe uscite ed esternazioni di quello che (purtroppo anche
qui venendo meno rispetto alle premesse di due anni fa), si definisce il
suo capo politico.
C’erano molte
cose che ero convinto fossero errori di un Movimento ai suoi inizi, in
un paese allo sfascio come l’Italia e a fronte un sistema partitico fra i
peggiori d’Europa, per le quali ero e resto convinto che si sarebbe
potuta dare una soluzione politica mano a mano che avessimo imparato
insieme a esercitare un vera democrazia dal “basso”, ma per me la
pregiudiziale antifascista inserita nella Costituzione rimane il punto
da cui partire.
Se in futuro, nel
Movimento 5 Stelle, questa cosa sarà chiarita, vorrà dire che ci si
ritroverà più in là a condividere gli stessi temi e le stesse battaglie
che abbiamo condotto in questi anni, insieme a tanti altri.
Per
il momento, io non sono disponibile a continuare a lavorare in
consiglio comunale, avendo in uno dei simboli del gruppo consiliare il
nome di una persona che dice che “l’antifascismo non gli compete”:
Il
15 gennaio c’è un’assemblea organizzativa della Lista Carpi 5 Stelle,
dove avremmo dovuto parlare di questioni rilevanti per il nostro
territorio e di come organizzare la campagna elettorale, purtroppo ora
dovrà valutare se mettere all’ordine del giorno anche la decisione fra
il mantenere il proprio simbolo nel gruppo consiliare o sostituire il
sottoscritto (cosa che non è certo da vivere come un dramma dato che
sono convinto che tutti i cittadini non eletti che si sono candidati nel
2009 per Carpi 5 Stelle, saranno in grado di fare come e meglio di me
in consiglio comunale, sui temi che ci hanno unito in questi anni).
Resto
convinto che chi abbiamo scelto per essere eletto in Parlamento, pur
con tutti i limiti delle parlamentarie del Movimento farà un ottimo
lavoro e alla fine tutti i nodi interno al M5S verranno al pettine,
spero in modo positivo e riconsegnando al paese una vera possibilità di
rendere effettiva questa democrazia, ma per quanto mi riguarda, fino
ad allora, sui valori fondamentali, non transigo.
http://lorenzopaluan.blogspot.it/
Fonte
Ho provato a scartabellare nei meandri del forum nazionale e locale (Roma) del Movimento 5 Stelle per rendermi conto in meno di 5 minuti che domina un casino organizzativo assoluto, a partire dalla piattaforma informatica e dall'approccio che dovrebbe averne l'attivista, che è quanto di meno intuitivo mi sia capitato di vedere negli ultimi anni.
Basta poco per rendersi conto che il Movimento è tenuto insieme da un collante estremamente labile.
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