Se ne devono andare tutti, dove non ha importanza. In un'isola delle
Barbados, nell'appartamento monegasco del cognato, in un ospizio, nella
tipografia romana del suocero, in Vaticano a pregare per lo Ior, in
Europa al posto di Van Rompuy, a insegnare alla Bocconi a studenti
inconsapevoli, in un tribunale a esercitare la loro professione, in uno
dei loro studi legali a incassare milioni di euro. Se ne devono andare.
Non li regge più nessuno. Loro non capiscono. Si credono intoccabili
perché garanti di interessi economici delle lobby del cemento, delle
cooperative, dei concessionari, della Bce, delle banche internazionali,
di Stati esteri. Vivono in un mondo a parte, fatto di studi televisivi,
di giornalisti proni, di incontri istituzionali a discettare del nulla
al quadrato con la rituale foto di gruppo, circondati da commessi,
servi, maggiordomi, amanti. Onorevoli disonorati. Facce di bronzo, facce
di merda, facce da impuniti, facce da dimenticare se si vuole
riacquistare un minimo di serenità. Facce di responsabili dello sfacelo
economico e sociale che si fanno il lifting, i sorrisi tirati ormai in
un ghigno, l'incedere da uomini di potere che si credono statisti in
scatola. Si ripresentano ancora, riverginati, innocenti, candidi come se
non fossero colpevoli del più piccolo errore. Loro che hanno disfatto
l'economia, l'informazione, la giustizia, la scuola, il tessuto
produttivo, lo stesso Stato. Mantenuti nelle loro posizioni privilegiate
per decenni, pagate dalle tasse degli italiani a suon di vitalizi mai
rinnegati, di leggi ad personam, ad partitum, per gli amici, per i
concessionari, per le mafie. Parassiti, pidocchi, mignatte, zecche.
Virus che si spacciano per miracolosi medicinali mentre infettano il
corpo della Nazione, certi della copertura vigliacca dei media e
confidando nella memoria breve degli italiani. Se ne devono andare. In
Parlamento non li vuole neppure l'italiano più mite, il più tollerante,
il più distaccato dalla politica. L'Italia è in overdose dei Bindi,
Finocchiaro, Cicchitto, Berlusconi, Monti, Bersani, Fini, Alfano,
Casini, Maroni e delle centinaia di compari si ostinano a imporre la
loro presenza. Non capiscono che sono come Ceaucescu al balcone,
Mussolini nel camion verso la Svizzera vestito da soldato tedesco,
Hitler nel bunker di Berlino mentre da ordini a divisioni che non
esistono più. E' questione di tempo, ma la loro avventura politica è
terminata. La campanella del 2013 è suonata, la ricreazione a spese di
generazioni di italiani è finita. "Voi siete un gruppo fazioso,
nemici del buon governo, banda di miserabili mercenari, scambiereste il
vostro Paese come Esaù per un piatto di lenticchie; come Giuda
tradireste il vostro Dio per pochi spiccioli. Avete conservato almeno
una virtù? C'è almeno un vizio che non avete preso? Chi fra voi non
baratterebbe la vostra coscienza in cambio di soldi? E' rimasto qualcuno
a cui almeno interessa il bene della Repubblica? Siete diventati
intollerabilmente odiosi per l'intera Nazione; il popolo vi aveva scelto
per riparare le ingiustizie ed ora siete voi l'ingiustizia! Ora basta!
Portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete le porte a
chiave. In nome di Dio, andatevene! (*)"
(*) Dal discorso di Oliver Cromwell al Parlamento inglese nel 1653
Fonte
Nome di Dio a parte questo è il Grillo migliore.
Nessun commento:
Posta un commento