Il governo greco ha approvato domenica notte il nuovo pacchetto di tagli accordato due settimane fa con la Troika per continuare ad ottenere gli aiuti economici. Tra le misure approvate, una legge che determina il licenziamento di 15mila funzionari pubblici da qui al 2014 (i primi 5mila verranno effettuati entro i prossimi otto mesi), in cambio di una nuova tranche di aiuti da 8,9 miliardi di euro.
Nonostante il Ministro per la riforma dell’amministrazione pubblica, Antoni Manitakis cerchi di addolcire la pillola, dichiarando che i licenziamenti dovrebbero riguardare progressivamente i dipendenti sanzionati per corruzione o incompetenza e i dipendenti di uffici pubblici e agenzie già soppressi, viene difficile pensare che la situazione greca non vada ancora più a complicarsi: già ieri sera infatti, in migliaia si sono ritrovati fuori dal Parlamento mentre dentro si discuteva proprio sui futuri tagli da implementare. “Licenziate il Governo” era una delle frasi che le persone presenti rivolgevano a chi dentro il palazzo era rinchiuso.
L’ultima manovra ellenica approvata ieri sera inoltre prevede l’aumento delle ore lavorative per gli e le insegnanti che dovranno lavorare due ore in più a settimana a partire da settembre prossimo; obiettivo di questa misura è ridurre il numero di professori e professoresse sostituti, moderando i costi nell’ambito dell’educazione.
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Di questo passo non credo manchi molto all'esplosione di una guerra civile in Grecia.
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