L'accordo per far passare il sì al referendum sulla permanenza della Gran Bretagna nella Unione Europea mostra tutta la malafede reazionaria e antisociale che è alla base di questa costruzione europea. L'Unione Europea trova l'unità solo quando si tratta di togliere diritti sociali a qualcuno, solo quando si possono stabilire gerarchie di potere e diseguaglianze. Si sta nella Unione Europea per colpire i diritti dei popoli e per creare gerarchie di privilegi tra stati e favorire i gruppi più potenti del capitalismo finanziario. Per tenere unita l'Unione Europe alla Grecia è stato imposto il memorandum che sta portando le condizioni sociali di quel popolo indietro di cento anni.
La Gran Bretagna è infinitamente più potente della Grecia, e quindi per restare nella Unione ha ottenuto misure di segno opposto, cioè la possibilità per le sue grandi imprese di godere tutti i vantaggi finanziari della Unione (ricordiamo che la FCA FIAT ha stabilito lì la sede fiscale per pagare meno tasse), e nello stesso tempo quello di pagare, per questi vantaggi, il meno possibile.
L'accordo per evitare la Brexit prevede misure liberiste a favore delle imprese e del mercato globale di tutti i tipi, in questo senso diventa il cavallo di Troia per la sottoscrizione da parte della UE del famigerato TTIP con gli USA, anticipandone contenuti e principi. Ma soprattutto l'accordo è una infame intesa per il super sfruttamento del lavoro migrante.
La malafede di Cameron e del capitalismo britannico, che hanno bisogno dei migranti, ma vogliono pagarli il meno possibile per ricattare così anche i lavoratori nativi, è stata formalizzata nell'accordo. I lavoratori regolari provenienti dai paesi UE per 7 anni avranno meno diritti e garanzie sociali degli altri. Si torna così al peggio della condizione della immigrazione europea, che l'Italia ha vissuto da Marcinelle ai gastarbeiter degli anni '50.
Emerge tutta la truffa della cosiddetta cittadinanza europea. Essa vale solo per i ricchi e per gli stati più potenti, gli italiani che andranno a lavorare in Gran Bretagna, e son già decine di migliaia, saranno cittadini europei di serie B. Ad essi si aggiungeranno i migranti regolarizzati extracomunitari, che saranno europei di serie C e sotto di essi tutti gli irregolari che sono e saranno fuori classifica, esposti al più turpe commercio delle vite. Intanto ogni paese europeo costruisce i suoi muri contro i migranti, e i paesi più ricchi scaricano sui più poveri il compito di costruire lager e fili spinati per fermare i profughi.
Con questo accordo l'Unione Europea rinuncia a qualsiasi finta utopia democratica e si riconosce come un'associazione brutale di interessi economici di poteri forti, con precise aree di influenza e affari. L'Euro rinuncia a diventare quella moneta europea di cui cianciano i suoi sostenitori, e si consolida come moneta tedesca allargata. Il solo terreno che unifica i paesi europei resta quello, come dichiara l'accordo, dello sviluppo della competitività, cioè di quella concorrenza al ribasso sui salari e sui diritti sociali che è alla base delle politiche di austerità di ogni stato.
Cameron, Hollande, Merkel i loro ridicoli servetti Renzi e Tsipras hanno mostrato che la classe politica dei governi europei, al di là di distinzioni di facciata, è fatta tutta della stessa pasta e agisce per rispondere agli stessi interessi e poteri economici e finanziari.
Oramai è chiaro che l'Unione Europea è solo una gabbia per i diritti dei popoli, una gabbia che si fa sempre più stringente e oppressiva. Non c'è futuro per la democrazia e i diritti sociali e del lavoro nella Unione Europea. Solo con la sua rottura, solo rifiutando i vincoli economici UE, l'Euro e il braccio armato e guerrafondaio della NATO, solo liberandosi della gabbia i popoli europei avranno un futuro di progresso.
La Piattaforma sociale Eurostop dopo l'accordo anti Brexit ha tante ragioni in più per la campagna contro UE, Euro e NATO, che quindi dovrà essere estesa è intensificata. Anche per smuovere i tanti silenzi e opportunismi politicamente e oramai anche moralmente inaccettabili nelle forze progressiste italiane.
Il 12 marzo saremo alle manifestazioni contro la guerra e la NATO, poi ci impegneremo nella mobilitazione contro la UE.
In ogni caso Eurostop si augura e sostiene la vittoria del No al referendum in Gran Bretagna.
PIATTAFORMA SOCIALE EUROSTOP
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