I primi segnali che vengono dal Ministero degli Interni del nuovo governo non sono affatto positivi.
La Alan Kurdi, nave umanitaria della ong tedesca Sea Eye, è davanti a Malta senza avere il permesso per entrare in porto. “Abbiamo chiesto al ministero dell’Interno – fa sapere Jan Ribbeck della Ong – se ora il cosiddetto Decreto Salvini sia ancora valido. E il ministero, in tarda mattinata, ce lo ha confermato. Apparentemente, anche questo esecutivo mantiene una posizione di fermezza contro gli sforzi dei salvataggi di civili”.
A bordo della nave ci sono 13 migranti che sono stati soccorsi in area Sar maltese sabato 31 agosto. Lo stesso giorno del salvataggio in mare, il 31 agosto, il ministro Salvini (seguito da Toninelli e Trenta) aveva firmato il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane per la Alan Kurdi. E, allo stesso tempo, anche Malta ha vietato l’ingresso nei suoi porti.
Ma al Viminale adesso non c’è più Salvini ma Luciana Lamorgese, ex prefetto di Milano, donna di legge e ordine e ispiratrice delle retate contro gli immigrati alla Stazione centrale di Milano. Al momento, fa sapere che proseguirà sulla linea del “niente porti aperti in maniera indiscriminata, ma certamente più umanità”.
“Non voglio rovinare la festa a nessuno, però ieri il ministero dell’interno, nonostante la nuova gestione, ha negato un porto sicuro alla Alan Kurdi che da giorni attende in mare dopo aver salvato 13 migranti. Non so chi abbia assunto questa decisione, ma è una scelta sbagliata. Sbagliatissima” scrive in una nota il deputato Pd Matteo Orfini.
Intanto la Commissione europea fa sapere di non essere stata contattata da nessuno stato membro per coordinare eventuali ricollocamenti dei migranti a bordo.
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