Chi ci dipinge gli Stati Uniti come il regno della libertà e delle opportunità “dimentica” sempre che in un sistema del genere “uno su mille ce la fa”. E gli altri crepano.
Non è un pregiudizio ideologico o una “inferenza” arbitraria. È un fatto. E il coronavirus ha se non altro il “pregio” di farlo vedere a tutti.
Un ragazzo di 17 anni, di Lancaster, in California, ha contratto come tanti altri il Covid-19 ed è stato quindi portato in un ospedale. Il “piccolo problema” è stato che quella era una struttura privata. E visto che il ragazzo non era coperto da un’assicurazione sanitaria – o perlomeno non di quelle così costose da coprire anche i rischi di infezione – è stato semplicemente lasciato morire.
La denuncia di questo omicidio per mancato soccorso – molto frequente in questi giorni in cui i contagiati aumentano esponenzialmente, e anche i decessi – non è arrivata da un pericoloso sovversivo, ma dal sindaco della città, Rex Parris, in un video pubblicato su Youtube.
“Il venerdì prima della sua morte, era in salute. Mercoledì è morto”.
Ha poi riferito che i medici della struttura avevano “invitato” il ragazzo ad andare a farsi curare da un’altra parte, visto che non aveva abbastanza soldi. Ma duranti il trasferimento il cuore ha ceduto e a nulla sono servite le manovre di rianimazione.
Il moltiplicarsi di casi come questo, anche negli Stati Uniti, stanno dimostrando la superiorità assoluta dei sistemi sanitari pubblici su quelli privati. Almeno, se l’obbiettivo è la salvaguardia della salute e della vita delle persone. Qualunque cifra abbiano sul conto in banca.
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