Ci vorrà tempo per capire se i primi segnali di rallentamento del contagio siano una tendenza solida. Speriamo.
Intanto la strage va avanti con numeri terribili, 6000 morti sono quasi il doppio che in Cina, un peso sulla popolazione enormemente superiore. Che diventa ancora più alto in due sole province, Bergamo e Brescia, che da sole fanno quasi 2000 morti, uccisa quasi una persona su 1000, una vera pestilenza.
La distinzione se le persone muoiano con o per il COVID-19 varrà per i futuri studi scientifici, ma non certo per sminuire la portata di ciò che ci sta colpendo. Che dovrà essere spiegato, e vergogna a chi ancora usa la giustificazione razzista sui vecchi e sui malati.
Dovremo sapere perché c’è stato questo massacro e perché quella che all’inizio veniva definita poco più di una influenza ha già ucciso tante persone.
Le troppe fabbriche aperte, ancora oggi.
E poi una sanità con un personale eroico che ha dovuto fronteggiare anni di tagli criminali.
E poi i tanti ritardi vergognosi nella gestione dell’emergenza, ancora oggi mancano le mascherine.
E poi la mancanza di cultura della prevenzione, distrutta dal dominio della produttività a tutti i costi.
E poi ancora le stupide retoriche patriottarde sulla grandezza degli italiani mentre si muore in massa e da soli.
I 6000 morti, che purtroppo cresceranno ancora, accusano un intero sistema, la sua classe dirigente politica ed imprenditoriale, l’egoismo sociale e l’individualismo feroce diffusi nel paese.
Siamo stati colpiti più di tutti dal virus perché il sistema Italia era già profondamente malato.
Rovesciare questo sistema stragista è ciò che dovremo fare per guarire davvero.
Intanto grazie a chi lotta contro il virus e a chi sciopera per la vita.
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