15/10/2020
I giganti del Web hanno “guadagnato” 46 miliardi in tasse non pagate
Secondo Mediobanca, in 5 anni grazie ai paesi con fiscalità agevolata, le multinazionali dell'hi-tech hanno risparmiato 46 miliardi di dollari in tasse non pagate.
Circa la metà degli utili ante imposte dei giganti del web e del software è infatti tassato in paesi a fiscalità agevolata, come l’Irlanda e Singapore, con un conseguente risparmio fiscale di oltre 46 miliardi nel quinquennio 2015-2019.
Il tax rate effettivo delle multinazionali WebSoft (Software & WebCompanies), come le ha ribattezzate il report di R&S Mediobanca nella sua ricerca sul settore, è pari al 16,4%, al di sotto di quello teorico che si attesterebbe al 22,2%. Per citare solo alcuni dei big Microsoft, Alphabet (Google) e Facebook hanno potuto pagare meno tasse rispettivamente per 14,2 miliardi, 11,6 e 7,5 miliardi a testa sfruttando tra l’altro, al pari degli altri giganti, il fisco più favorevole anche in Usa e Cina.
Il report di Mediobanca analizza poi anche i bilanci dei 25 giganti del WebSoft valutando l’impatto del Covid-19 sui risultati del primo semestre 2020.
Nel quinquennio 2015-2019 le WebSoft – si rileva nel report – hanno più che raddoppiato il fatturato aggregato, con una performance complessiva superiore a quella delle multinazionali manifatturiere. Aumentano anche utili, forza lavoro e valore di Borsa. A fine 2019 i giganti del WebSoft valevano oltre otto volte l’intera Borsa italiana e quasi il triplo di quella tedesca. E hanno chiuso l’anno con 520 miliardi di euro di liquidità.
In Italia le società WebSoft hanno generato nel 2019 un fatturato aggregato pari a 3,3 miliardi di euro (lo 0,3% del totale globale) occupando però solo 11mila lavoratori (lo 0,5% del totale), con Amazon a vantare il maggior numero di lavoratori (circa 6mila a fine 2019). Ed hanno versato al fisco italiano solo 70 milioni di euro. Praticamente una petecchia!
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