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10/01/2012

La mafia è il primo imprenditore del Paese

La mafia sarebbe il “più grande agente economico del Paese, in grado di muovere un fatturato che si aggira intorno ai 140 miliardi di euro con un utile superiore ai cento miliardi”. I dati sconcertanti emergono dal nuovo rapporto di Sos impresa, dal titolo “Le mani della criminalità sulle imprese”. La criminalità organizzata ha a sua disposizione bar, ristoranti, alberghi, negozi: le sue attività commerciali costituiscono circa il sette percento del Pil nazionale.
Le imprese commerciali nel nostro Paese “subiscono 1300 reati al giorno, praticamente 50 ogni ora, quasi un reato al minuto”, ha detto Marco Venturi, presidente di Confesercenti, nel presentare l’indagine. Secondo i dati raccolti, un quinto degli imprenditori è stato vittima di un qualche reato per mano della criminalità. “Mafia spa è la prima banca d’Italia, con 65 miliardi di euro di liquidità”, sottolinea il rapporto.
La Coldiretti ha inoltre messo in evidenza come proprio l’aumento dei prezzi dei prodotti agroalimentari sia una delle conseguenze della presenza della criminalità organizzata nel settore. Il 5,6 percento del business criminale si concentra infatti in questo settore, con un volume di affari che ammonterebbe, secondo la Coldiretti, a 12,5 miliardi di euro. Per via delle infiltrazioni criminali, il prezzo di frutta e verdura arriva addirittura a triplicarsi dal campo alla tavola del consumatore. In particolare, i costi lievitano per i trasporti, su cui intervengono le mafie. Una serie di strozzature si inserisce durante la filiera che porta la nostra frutta e verdura dall’impresa agricola al consumatore, gonfiandone i prezzi a dismisura. Ciò sfavorisce l’agricoltore, sottopagato, e l’acquirente e determina un crollo degli acquisti che incide negativamente sul l’economia italiana, leader europea per qualità e quantità della produzione di ortofrutta.

Fonte.

In tempi di crisi e austerità ste cose bisogna ricordarle.

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