Il governo Monti si appresta a varare un decreto legge con cui è
pronto a lanciare una nuova ondata di privatizzazione dei servizi
pubblici. Per quanto riguarda l’acqua, si esclude la possibilità di
gestione tramite aziende pubbliche e viene vincolato il servizio idrico
alle Spa e al mercato.
A
difesa del bene pubblico primario, scende nuovamente in piazza padre
Alex Zanotelli, voce e animoatore instancabile del Forum italiano dei
movimenti per l’acqua (www.acquabenecomune.org),
invitando a opporsi al decreto legge sulle liberalizzazioni e a
scrivere ai parlamentari italiani affinché si oppongano a tale
soluzione.
“Catricalà, sottosegretario alla Presidenza – scrive Zanotelli – ha
detto che l’acqua è uno dei settori da aprire al mercato. E Passera,
ministro all’economia, ha affermato: “Il referendum ha fatto saltare il
meccanismo che rende obbligatoria la cessione ai privati del servizio di
gestione dell’acqua, ma non ha mai impedito in sé la liberalizzazione
del settore.” E ancora più spudoratamente il sottosegretario
all’economia G.Polillo ha rincarato la dose: “Il referendum sull’acqua è
stato un mezzo imbroglio. Sia chiaro che l’acqua è e rimane un bene
pubblico. E’ il servizio di distribuzione che va liberalizzato.” E non
meno clamorosa è l’affermazione del ministro dell’ambiente Clini: ”Il
costo dell’acqua oggi in Italia non corrisponde al servizio reso… La
gestione dell’acqua come risorsa pubblica deve corrispondere alla
valorizzazione del contenuto economico della gestione”.
Così ammonisce Zanotelli che, rincarando la dose, afferma che “è il
tradimento totale del referendum che prevedeva la gestione pubblica
dell’acqua senza scopo di lucro. E’ il tradimento del governo dei
professori. E’ il tradimento della democrazia”. L’invito è a scrivere ai
parlamentari italiani, che in sede di discussione in aula manifestino
la propria opposizione al decreto. Appello e lettera sono disponibili qui.
Domani, in numerose città d’Italia, sono previsti presidi di fronte alla sede delle prefettura. Il programma è disponibile qui.
Fonte.
Nessun commento:
Posta un commento