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23/01/2012

La crisi morde, Ikea fa record di fatturato.

Un indicatore economico e sociale. I numeri che certificano il record di incassi per il bilancio 2010-2011 dicono che in tutti i continenti in cui è presente il discusso collosso svedese – ricordiamolo, è la catena di distribuzione di mobili più grande del mondo – si è registrato un vero e proprio boom dei profitti. Un  aumento del 10,3 percento, che porta il profitto netto a 2,97 miliardi di euro. Le entrate sono aumentare del 6,9 percento, raggiungendo la cifra record di 25,17 miliardi di euro.
“Abbiamo guadagnato quote di mercato in più o meno tutti i mercati”, ha detto il capo esecutivo Ikea, Mikael Ohlsson. L’azienda progetta di investire tre miliardi di euro in negozi, stabilimenti e centri commerciali, così come nell’espansione dei suoi parchi eolici e nelle fonti di energia solare. Alla fine di agosto Ikea aveva 287 punti vendita in 26 Paesi e 131.000 dipendenti.
Una conseguenza certamente della crisi economica, che ha depresso le possibilità di spesa dei cittadini europei e statunitensi a causa dell’aumento dei prezzi, dello stazionamento dei salari e delle misure di austerità dei governi. Secondo l’azienda, è normale che un mercato di consumatori più attenti ai costi in tempi economicamente difficili sia maggiormente attratto dai bassi prezzi dei mobili e degli accessori per la casa Ikea.

Fonte.

Io avrei ricordato che il fattore crisi s'innesta in seno ad Ikea sul fattore costo del lavoro, compresso all'inverosimile grazie ad un uso più che mai smodato di contratti precari.

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