I giornali italiani hanno dato grande visibilità alla Mostra
internazionale dell'Auto di Detroit soprattutto per nascondere, dietro
le notizie, la pubblicità invisibile dei grandi marchi a cominciare da
Fiat. Negli stessi giorni però, Autoworker Caravan, un gruppo di base, ha manifestato alla mostra (guarda il video)
per chiedere posti di lavoro e la riapertura delle fabbriche per lavoro
ecologicamente compatibili. Promosso da settori sindacali di sinistra,
in parte legati alla rivista Labor Notes,
i manifestanti hanno chiesto negli stessi giorni la solidarietà
internazionale a partire dalla Fiat e dall'indotto dell'auto. Essi
stessi hanno aderito alla campagna lanciata dalla Fiom, "Io voglio la Fiom in Fiat".
Tra i messaggi di solidarietà letti dai lavoratori di Detroit ci sono
quelli - che pubblichiamo di seguito - provenienti dalla Fiat di
Mirafiori e dalla Lear di Grugliasco.
Cari/e lavoratori/trici dell’AWC,
I lavoratori italiani della Lear Corp. Italia di Grugliasco (Torino)
–multinazionale che produce la selleria per Fiat- sono vicini alle
vostre istanze e alle vostre lotte per combattere lo strapotere dell’
1%.
Anche in Italia la crisi causa perdite di posti di lavoro, come nel
nostro stabilimento che occupa 578 lavoratori, siamo di fronte a una
drastica procedura di riduzione occupazionale.
Gli scioperi, i presidi alle amministrazioni locali dei lavoratori e
delle lavoratrici della Lear, hanno l’intento di respingere i
licenziamenti. Non ci arrendiamo, non rinunciamo a difendere con la
lotta il nostro posto di lavoro.
Se noi lavoratori della Lear e della Fiat siamo all’inizio di un anno in
cui si produrranno pochissime automobili è perché non è bastato
eliminare i diritti dei lavoratori da parte di Marchionne, estromettere
il più grande sindacato metalmeccanico italiano – la FIOM – dai propri
stabilimenti per portare nuovi business. L’ AD Fiat/Chrysler Marchionne
ha MENTITO al governo italiano che gli ha permesso di riportare i
diritti dei lavoratori al tempo delle corporazioni fasciste.
Insieme possiamo cambiare la situazione: l’1% ci vorrebbe diviso,
intenti a farci la guerra stabilimento contro stabilimento, affinchè
possano ingrossare ulteriormente i loro portafogli.
Noi abbiamo capito che unendo le nostre lotte, costruendo un movimento
globale e solidale possiamo vincere, partendo dagli stabilimenti
americani ed europei per allargarsi a tutto il resto del mondo.
Costruiamo uno sciopero generale mondiale che abbia tre parole d’ordine:
Il lavoro NON è una merce
Uguale paga per uguale lavoro
Lavorare meno per lavorare tutti ( 30 ore di lavoro pagate 40 )
Rappresentanti sindacali della Fiom.Cgil in Lear Corp. Italia di Grugliasco
Care/i lavoratrici/tori dell'awc,
esprimiamo il nostro sostegno alla vostra lotta contro il comune padrone, le multinazionali costruttrici dell'auto.
Ovunque, per sostenere i loro profitti, cercano di ridurre i diritti
sindacali dei lavoratori per dividerli più facilmente e ridurre così i
loro salari e intensificare lo sfruttamento.
A Torino (Italy) la Fiat ha ricattato i lavoratori minacciando la
chiusura dello stabilimento se non avessero rinunciato al diritto della
contrattazione sindacale sugli orari e straordinari, se non avessero
rinunciato a parte del pagamento della malattia, se non si fossero
impegnati a rinunciare allo sciopero contro le pretese dell'azienda.
Accettando in azienda solo i sindacati che dicono sì a Marchionne, in
questi giorni il sindacato più rappresentativo, la Fiom-Cgil è stata
privata dei suoi rappresentanti sindacali.
I lavoratori in Fiat, su tutto il territorio nazionale, non hanno più il diritto di scegliere i propri rappresentanti.
Con fabbriche senza lavoro per mancanza di produzione, non siamo
riusciti a costruire la forza necessaria per impedire a Marchionne di
portare le sue fabbriche fuori dal contratto nazionale.
Né il governo, né le più alte figure istituzionali, né le
amministrazioni locali e i grandi partiti politici si sono opposti a
Marchionne che impedisce alla Costituzione e alle leggi dello Stato di
essere applicate nelle sue fabbriche.
Intanto è sempre più evidente che a Torino, la Fiat non intende più produrre.
In condizioni estremamente difficili continuiamo a costruire momenti di
lotta per dare un riferimento ai lavoratori senza più diritti, senza
vere prospettive occupazionali e colpiti nello stesso tempo dalle
politiche di austerità del governo.
In questo mese sono già programmati scioperi e a Febbraio la fiom ha convocato a Roma una grande manifestazione nazionale.
Anche voi potete aderire a una petizione “anch'io voglio la Fiom in Fiat” che ha già avuto molte adesioni, anche internazionali.
Riusciremo a difendere il nostro posto di lavoro, i nostri diritti, i
nostri salari, solo se riusciremo a estendere il conflitto sociale a
tutti quei lavoratori colpiti dai padroni e dalle politiche dei governi;
se i lavoratori italiani saranno coscienti che la vostra lotta è la
loro.
W la vostra lotta; sostegno a tutte le lotte ovunque siano!
Loiacono Pasquale e altri ex rappresentanti sindacali Fiom-Cgil in Fiat Mirafiori (Torino)
Fonte.
Nessun commento:
Posta un commento