Al
momento non si è verificato alcuno sversamento delle 2380 tonnellate
di gasolio contenute nei serbatoi della Concordia, almeno così
assicurano le autorità locali. Ma ci cono altri rischi di inquinamento?
Lo scafo in sé ha prodotto già un bel danno: immaginiamo 300 metri di ferro che arano un tratto di mare e asportano un pezzo di scoglio. Gli ecosistemi sono fragili, ci vorrà un po' per sanare il danno. Poi ci sono tutti gli altri inquinanti contenuti in una nave con 1100 uomini di equipaggio: detergenti, saponi, olii combustibili.
Lo scafo in sé ha prodotto già un bel danno: immaginiamo 300 metri di ferro che arano un tratto di mare e asportano un pezzo di scoglio. Gli ecosistemi sono fragili, ci vorrà un po' per sanare il danno. Poi ci sono tutti gli altri inquinanti contenuti in una nave con 1100 uomini di equipaggio: detergenti, saponi, olii combustibili.
I
tecnici specializzati nella bonifica ambientale inviati dal ministero
dell'Ambiente e provenienti anche dall'Olanda dicono che l'operazione
di svuotamento dei serbatoio potrebbe essere pericolosa per la
stabilità della nave. Cosa ne pensa?
La nave va messa in sicurezza e bisognerebbe riportarla in orizzontale per svuotare i serbatoi. Ma ha una falla sotto la linea di galleggiamento, quindi l'operazione diventa complicata. Però, anche se lungo e costoso, è un intervento da fare assolutamente. Quel carburante va rimosso, altrimenti l'isola è condannata. L'uso di agenti chimici non basta.
La nave va messa in sicurezza e bisognerebbe riportarla in orizzontale per svuotare i serbatoi. Ma ha una falla sotto la linea di galleggiamento, quindi l'operazione diventa complicata. Però, anche se lungo e costoso, è un intervento da fare assolutamente. Quel carburante va rimosso, altrimenti l'isola è condannata. L'uso di agenti chimici non basta.
La
nave era fuori rotta, ma anche quattro miglia da una costa di tale
pregio non sono tante. Lei da anni si batte per allontanare le rotte
delle grandi navi e delle petroliere dalla zona...
Teoricamente, nel piano del Parco le abbiamo bandite dal cosiddetto "Santuario dei cetacei", quel fazzoletto di mare compreso tra Genova, la Corsica e il Giglio. Eppure quel parco è il posto di maggior traffico di petroliere internazionali al mondo. Poi se in mare si sversano 2300 tonnellate di carburante o 20 mila, sempre disastro è. Almeno, dalle navi che solcano questi mari si dovrebbe pretendere la doppia protezione: doppio scafo per le petroliere e doppio serbatoio per i grandi natanti come la Concordia. E sistemi di svuotamento rapido - a pressione o ad aspirazione -per portare velocemente il carburante su una nave cisterna. Sono imbarcazioni che non possono approdare in porto e quindi non portano alcun beneficio economico. E invece addirittura a Venezia una nave così può perfino solcare il canale della Giudecca, spingersi fin dentro la città.
Teoricamente, nel piano del Parco le abbiamo bandite dal cosiddetto "Santuario dei cetacei", quel fazzoletto di mare compreso tra Genova, la Corsica e il Giglio. Eppure quel parco è il posto di maggior traffico di petroliere internazionali al mondo. Poi se in mare si sversano 2300 tonnellate di carburante o 20 mila, sempre disastro è. Almeno, dalle navi che solcano questi mari si dovrebbe pretendere la doppia protezione: doppio scafo per le petroliere e doppio serbatoio per i grandi natanti come la Concordia. E sistemi di svuotamento rapido - a pressione o ad aspirazione -per portare velocemente il carburante su una nave cisterna. Sono imbarcazioni che non possono approdare in porto e quindi non portano alcun beneficio economico. E invece addirittura a Venezia una nave così può perfino solcare il canale della Giudecca, spingersi fin dentro la città.
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