Da diversi giorni, nel silenzio dei media ufficiali (che pian piano
lo stanno scoprendo), si è sviluppato il movimento dei forconi in
Sicilia. Che prova ad estendersi anche in Calabria. Un
movimento composito, tutto da capire, nel quale non mancano
infiltrazioni di Forza Nuova ma anche reali espressioni di protesta
popolare. Ritorneremo in modo analitico su questo tema. Intanto
proponiamo l'intervista a Mariano Ferro, riconosciuto leader di questa
fase del movimento dei forconi. (red) 19 gennaio 2012
Il
blocco della Sicilia da parte del Movimento dei Forconi spiegato dal
leader Mariano Ferro: "Siamo le vittime del sistema che stanno morendo e
che si vogliono svegliare e che non vogliono morire né di depressione e
nemmeno vogliono suicidarsi" dice Ferro, in tempi non sospetti. E alla
fine "l'incontro voglio farlo col ministro Passera a San Gregorio",
conclude Ferro alla vigilia del blocco.
L'avevano promesso e
l'hanno fatto. Il Movimento dei Forconi è riuscito ad effettuare il
"blocco della Sicilia" (che si sta estendendo anche in Calabria in
queste ore) e non solo "a parole" come notano già molti sui social
network. Alcuni infatti sulla rete osservano quanto la differenza tra
Forconi e "indignados" nostrani sia inversamente proporzionale alla
loro "popolarità" in rete. Mantre per gli "indignados" la rete ed i
mezzi di informazione mainstream si sono mossi con entusiasmo (ma i
"fatti" non ci sono stati), per i Forconi web e stampa mainstream
tacciono, ma i "fatti" ci sono eccome. Naturale quindi, per chi discute
sulla rete, sostenere che i veri "indignados" siano proprio i Forconi, e
che sui libri di storia, per descrivere la "primavera italiana", si
faranno i loro nomi. Certo è che il fatto che i grandi mezzi di
informazione non si occupino del Movimento dei Forconi contribuisce alla
confusione sulla vicenda siciliana.
Il blackout di
informazioni del "fermo" in Sicilia, non solo è uno scandalo, potrebbe
osservare qualcuno, ma anche una cartina di tornasole della "sclerosi
culturale" e " sindrome bipolare" di cui il Paese è malato, dove se non
"sei comunista sei per forza fascista", e dove se le proteste non sono
"sistemiche" vengono subito rifiutate dagli "organismi" (in primis di
stampa) e soprattutto mai riconosciute come tali, anche se sono
eclatanti come questa. Capire le "ragioni" politiche del Movimento dei
Forconi, complice la disinformazione, può essere quindi difficilissimo,
ma anche molto semplice, quasi istintivo, al tempo stesso. Chi è
povero, escluso, insoddisfatto, senza prospettive, speranza, lavoro,
futuro, capirà al volo il "perché" dei Forconi. Gli altri, almeno
quelli di "buona volontà", dovranno forse, per capire, informarsi e
leggere, perché anche chi può permettersi di prendere un caffé al bar
tutti i giorni, comprare un quotidiano, andare a mangiare la pizza
regolarmente, avere la casa calda e viaggiare in auto pagando i
parcheggi con la "targa giusta", forse potrebbe stentare a comprendere
le ragioni della protesta.
Il nostro blog, uno dei primi ad
occuparsi di questo Movimento (parliamo del maggio scorso) anche per la
sua "alleanza" con il Movimento dei Pastori Sardi, ha ad esempio
pubblicato ieri quello che potrebbe essere il "manfesto politico" dei
Forconi (qui http://is.gd/xoMYHB)
e che spiega bene la "raison d'être" del Movimento. Sempre per una
migliore comprensione della vicenda siciliana e per capire le ragioni di
migliaia di cittadini che in piazza chiedono un futuro migliore,
segnaliamo oggi un video che può contribure a farsi un'idea del
"programma" di questi cinque giorni di "rivoluzione" siciliana. Si
tratta di un video su Youtube pubblicato da "Miikjj" (http://is.gd/wGi07J),
caricato su Youtube l'11 Gennaio 2012, che mosta uno degli ultimi
incontri dei Forconi in preparazione della "rivoluzione" del 16 gennaio.
Il blocco della Sicilia e il suo programma di massima, è preannunciato,
in modo molto netto e chiaro nel video, dal leader del Movimento dei
Forconi Mariano Ferro. Riportiamo alcuni periodi emblematici. Mariano
Ferro prende la parola e dice:
"Amici miei per chi non l'avesse
capito io voglio rimarcarlo, quello che stiamo per andare a fare dal 16
al 20, però mettetelo bene nella testa perché deve entrarci (...) non è
uno sciopero, non è una manifestazione. Amici miei, se siete convinti
che andiamo a fare una manifestazione o uno sciopero (...) perché
avviseremo tutti, creeremo caos e poi ce ne andiamo a casa perché ci
hanno dato qualcosa, chi la sta pensando così può anche uscire e
andarsene via". Il leader del Movimento dei Forconi continua a
descrivere i giorni che verranno con una sintesi ed una chiarezza
invidiabile: "Il 16 inizia la rivoluzione in Sicilia (...) vi
ricorderete di questa data amici miei (...) c'è la voglia (...) di dire a
questa regione e a questo Stato (...) che non non ce la facciamo più.
Basta! perché ormai abbiamo superato i limiti".
Ai molti che
oggi, dalle colonne dei grandi giornali "cadono dal pero" sulle mosse
del Movimento dei Forconi, Mariano Ferro spiegava per filo e per segno
in che cosa la "rivoluzione" sarebbe consistita: "Guardate, ve lo dico,
perché sta accadendo anche questo, le questure stanno chiamando
dappertutto, e ci chiedono quello che faremo. Stiamo dicendo a tutti
che faremo volantinaggio, faremo presidi davanti a tutti i porti della
Sicilia, faremo presidi davanti ai caselli di San Gregorio, di Milazzo,
nella Catania Siracusa, nella Catania Gela, nella Palermo Agrigento,
nell'Agrigento Caltanissetta, nelle raffinerie, tutte le raffinerie.
Nessuno ci sta dicendo, state attenti. Io lo dico a tutti anche
stasera, visto che c'è l'assemblea di tutti, è l'occasione per dirlo ed
è l'occasione giusta, noi faremo la manifestazione giocando a carte,
questa rivoluzione la faremo giocando a carte. C'è Niscemi pronta con
un camion di legna e 5mila carciofi da arrostire".
Il leader del
Movimento dei Forconi quindi assicura che "la rivoluzione in Sicilia è
intanto culturale (...) perché se siamo convinti ancora che qualcuno
ci deve risolvere i problemi siamo fuori strada, quelli che sono qua
dentro si devono convincere che ormai non ci sono sindacati,
associazioni, politica, Confartigianato, Confagricoltura, devono andare
tutti quanti a cagare". E non mancano le prese di distanza da ogni
'indirizzo politico', dice Ferro: "noi non siamo di sinistra, di centro,
di niente, non siamo niente, siamo le vittime del sistema che stanno
morendo e che si vogliono svegliare e che non vogliono morire né di
depressione e nemmeno vogliono suicidarsi". E le "previsioni" per la
fine della manifestazione, che vedono chiaramente il suo successo, porta
Mariano Ferro a parlare come vero 'capo popolo': "Vi dico una cosa: ci
dicono che ci chiameranno per andare a Roma, guardate, dipende tutto
da quello che c'è sulle strade, io vi dico che l'incontro voglio farlo
col ministro Passera a San Gregorio. Ancora non ha capito nessuno che
cosa sta accadendo in Sicilia, però dipende da tutti noi".
Fonte.
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