In occasione della news del momento, ovvero l'adesione agli swap della Grecia
che tiene il continente col fiato sospeso (uh capirai), accade su
Crisis un altro evento attesissimo e da tutti desiderato: un post a
commento del mai abbastanza rimpianto Pietro Cambi profeta,
fondatore di questo blog. Il quale, per farsi rimpiangere ancora di
più, è riuscito ad essere breve e persino comprensibile. Buona lettura.
Swap, vacche da latte e altri disastri negati di Pietro Cambi
Parafrasando un vecchio adagio* di stirpe anglosassone, se vedo
qualcosa che ha le corna come una mucca, ha la forma di una mucca,
muggisce come una mucca, probabilmente è una mucca.
Bene: che la Grecia sia diventata, piuttosto che un piccolo e feroce
vampiro assetato della linfa vitale del nostro sistema bancario,
meritorio di ogni più terribile pena, una vacca da latte, munta per benino ed usata anche per tutta una serie di lucrosissimi derivati, per i lettori di Crisis non sarà una novità.
Quel che invece, più che nuovo, è veramente singolare è il fatto di come si possa nascondere un default,
anzi: un CLAMOROSO default come quello Greco, di proporzioni, perfino
sulla carta, percentualmente maggiori di quello argentino, chiamandolo Swap.
Se vi chiedete che cavolo sia uno Swap, beh, in QUESTO caso la risposta
è semplice: si tratta di accettare un concambio dei propri titoli di
stato greci con titoli di durata maggiore, rendimento minore e
sopratutto un valore di targa ben il 53,3% inferiore a quello
precedente. In pratica: una perdita SECCA di oltre il 50% ed una perdita complessiva, considerando maggiore durata e minori rendimenti, di quasi il 75!!
Ora: se questo non è un dannato, dannatissimo, sanguinoso, DEFAULT,
come diavolo, diavolissimo e diavoloni, lo vogliamo chiamare? La
sostanza è che oltre il 75% del debito greco in mano a privati, banche e
fondi di investimento, viene cancellato con un tratto di penna.
Come se non bastasse, gli aiuti dell'Europa sono vincolati ad un successo di ben il 90% di questa proposta, ovvero alla certificazione dell'avvenuto default.
Il bello è che l'alternativa che viene sventolata, inducendo il
terrore panico solo al pensiero in tutti gli investitori, è
giustappunto... il default della Grecia.
Sarebbe ridicolo se non fosse tragico. Ma questo è
normale: ogni situazione tragica ha sempre, in se o nei suoi prodromi,
qualcosa di profondamente ridicolo, purtroppo preso tragicamente sul
serio.
In ogni caso la Grecia, nel mentre che viene dichiarata ufficialmente
essere non già una mucca ma un curioso porcellino d'india gigante con
la laringite, viene portata in sala macellazione. Si dibatte, poverina,
capendo il suo destino. Ma non disperi: il suo sacrificio non sarà vano:
è un esperimento, fatto nel nome della più alta e
nobile delle scienze. Certo non esatta e soprattutto trista, come diceva
uno dei suoi più grandi maestri.
*If it looks like a duck, swims like a duck, and quacks like a duck, then it probably is a duck
Fonte.
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