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24/05/2018

Iraq/Siria - Attentato a Baghdad, bombardamenti USA contro soldati siriani

Con il mese di Ramadan sono puntualmente ripresi gli attentati suicidi dei jihadisti sunniti contro gli sciiti in Iraq. Cinque persone sono rimaste uccise in un attentato-kamikaze contro un caffè all’aperto, in un parco di al Shoala, un’area a maggioranza sciita di Baghdad. L’attentatore, ha riferito la polizia, ha azionato la propria cintura esplosiva quando è stato circondato dalle forze di sicurezza che lo avevano individuato. Tra le vittime ci sono agenti di polizia e civili. La bomba-umana ha colpito nel settimo giorno del mese di digiuno islamico del Ramadan. La sua azione non è stata ancora rivendicata ma le autorità sospettano sia opera dello Stato Islamico. Lo scorso 16 maggio, un attacco compiuto durante un funerale, aveva provocato la morte di sette civili e 25 feriti nel distretto di Tarmiyah.

Gli estremisti sunniti preferiscono compiere massacri di sciiti durante il Ramadan per ragioni simboliche e perché è più facile trovare folle di persone nei mercati o nei luoghi e locali pubblici che aprono la sera quando i musulmani rompono il digiuno iniziato alle prime luci del giorno.

Lo scorso 9 dicembre, il premier iracheno Haider al Abadi aveva annunciato la sconfitta dello Stato islamico che per tre anni aveva occupato larghe porzioni dell’Iraq centro-settentrionale. Nel Paese, dove nei giorni scorsi si sono svolte le elezioni legislative che hanno visto il prevale dell’alleanza guidata dal leader religioso sciita Muqtada Sadr, la tensione è sempre molto alta e gli attacchi degli jihadisti non cessano. Secondo i dati della Missione di Assistenza delle Nazioni Unite in Iraq (UNAMI), ad aprile, almeno 64 civili sono stati uccisi e 122 sono rimasti feriti in atti di terrorismo o a seguito di scontri armati. La provincia di al-Anbar è stata la più colpita con 24 morti e 29 feriti, seguita da quella di Baghdad, con 8 morti e 30 feriti, e da Kirkuk, con 10 morti e 21 feriti.

Anche la Siria del presidente Bashar Assad sta vincendo la sua battaglia contro lo Stato islamico, cacciato via anche dai sobborghi di Damasco. Il Paese deve però fare i conti con le minacce esterne che arrivano da Israele e dall’Amministrazione Trump e dai suoi alleati arabi. Almeno 12 combattenti delle forze fedeli a Damasco sono stati uccisi nella Siria orientale da bombardamenti compiuti dalla Coalizione internazionale a guida statunitense. I raid hanno preso di mira un’area a sud di Abu Kamal, al confine con l’Iraq. Gli Usa non hanno commentato la notizia riferita dai media statali siriani e altrettanto hanno fatto le cosiddette Forze democratiche siriane (Sdf), le milizie, in gran parte curde, appoggiate da Washington.

AGGIORNAMENTI

ORE 14.30  Muqtada al Sadr: quasi pronto il governo tecnico
Ultimi ritocchi alla squadra di governo che ha in mente il leader sciita, Moqtada al Sadr, vincitore delle elezioni  del 12 maggio con la sua Coalizione degli Uomini in Cammino (Sairun). Lo sviluppo arriva dopo due settimane di intense consultazioni con i responsabili di altre forze politiche. Al-Sadr ha spiegato che il nuovo governo “tecnico” non sarà “sunnita, sciita, arabo, curdo, nazionalista o settario, ma un vero governo iracheno con un’opposizione reale”. Secondo gli osservatori al Sadr proverà a fare in modo che il nuovo esecutivo sia meno soggetto all’influenza dell’Iran e di altri Paesi della regione.

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