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29/05/2018

Né con i razzisti, né con le banche

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1) lo scontro istituzionale in atto arriva al termine di una lotta, che dura dagli anni 90, tra due borghesie padronali: da un lato quella internazionale ed europeista che mescola produzione e finanza, dall'altro una piccola borghesia perdente (settori della piccola e media impresa) in crisi da decenni a causa delle politiche globalizzate di cui la UE è il garante.

2) La Lega rappresenta benissimo il blocco sociale della borghesia perdente e rancorosa, esattamente la classe sociale di riferimento di tutte le reazioni e i fascismi. Il 5 stelle sta nel mezzo e, nonostante abbia più voti ha meno peso nelle definizioni degli assetti. Il PD, Mattarella, le banche e la grande stampa sono gli alfieri della borghesia transnazionale che in questi anni ha vinto contro tutti con l'avallo della governance europeista.

3) In questo senso la questione di Savona è uno specchietto per le allodole. Il problema è cosa fare quando ci saranno da applicare tagli già scritti in altre sedi. Per Mattarella, il PD e la UE questi devono essere gestiti esattamente come fece Monti: senza politica, senza scontri di visione strategica, con l'avallo di alcuni corpi intermedi (vedi Cgil e altri sindacati) pena perdite di tempo e di denaro per i padroni e i banchieri.

4) Le due destre che si fronteggiano sfoggiano una diversa cultura politica ma applicano le stesse ricette: Salvini vuole schedare gli immigrati, sgomberare i Rom, gestire la preferenza agli italiani. Minniti fa l'antirazzista ma crea Daspo, respingimenti, accordi con la Libia etc. Dal punto di vista economico cambia poco per le classi popolari: da un lato la Fornero, dall'altro la flat tax e la cancellazione del welfare residuo.

5) Le classi popolari di volta in volta sono costrette a scegliersi un carnefice sperando che gli vada bene. Ma pur sempre un carnefice rimane.

6) Il movimento operaio e antifascista è al grado zero dell'elaborazione politica e teorica. La Cgil e l'ANPI non difendono nessuna classe e nessun valore democratico: difendono se stessi per gestire briciole di potere con un sistema che quei valori e quei diritti li straccia ogni giorno.

7) Per difendersi occorre aver chiaro questo, smettere di rincorrere chimere unitarie con i nemici, ricominciare a chiarire che i diritti degli sfruttati si difendono con le lotte, con le mobilitazioni.

8) Qualsiasi unità popolare deve partire da queste discriminanti: questa è la missione che si legge nella volontà di dare Potere al Popolo.

Collettivo Comunista Genova City Strike

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