A Bilbao e in altri centri dei Paesi Baschi, l’organizzazione Askapena, storica realtà internazionalista del movimento della sinistra indipendentista basca, ha organizzato alcune conferenze pubbliche sul tema della rottura con l’Unione Europea. A questo ciclo di conferenze partecipano anche due compagni della Piattaforma Eurostop italiana.
Ieri a Romo, un quartiere di Getxo, nella zona di Bilbao, in una sala del Centro di Cultura Basco sono accorse una cinquantina di persone, soprattutto giovani, per ascoltare e discutere di un’alternativa reale alla vita sotto l’UE. L’argomento centrale ruotava intorno al fascismo, le sue forme e il suo sviluppo in Europa. C’è stato il racconto della guerra in Donbass da un compagno che l’ha vissuta direttamente, presente nella casa dei sindacati a Odessa il 2 maggio di 4 anni fa quando venne bruciata dai fascisti e morirono decine di persone. Sono intervenute una compagna dei movimenti femministi e una compagna tedesca della rete di Blockoccupy e i compagni di Eurostop. C’è stato confronto rispetto all’impianto strategico che i popoli in lotta e le organizzazioni popolari devono assumere: l’Europa come spazio politico transnazionale dei movimenti e delle città solidali o rottura della gabbia UE con la prospettiva di creare un’area di solidarietà che si opponga all’imperialismo dei blocchi in competizione? Sia i compagni di Askapena quanto il pubblico hanno potuto notare la differenza qualitativa delle proposte in campo. La proposta della rottura della Ue e dell’area alternativa euromediterranea avanzata da Eurostop ha riscosso indubbiamente molto interesse.
Il giro di conferenze avviene in preparazione di una festa popolare del movimento indipendentista basco il prossimo 2 giugno nel contesto del lancio da parte di Askapena della campagna per l’uscita di Euskal Herria dall’Unione Europea.
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