Se non volete nazisti tra i piedi basta far sparire la birra in città… E’ successo ad Ostritz, in Sassonia, area ora depressa ma un tempo benestante, quando era Ddr (Germania Est, nel Patto di Varsavia), a due passi dalla frontiera polacca. Una di quelle aree in cui i neonazisti puntano a rappresentare il malessere sociale a buon mercato, indicando come “colpevoli” immigrati (preferibilmente scuri di pelle, quindi più riconoscibili di polacchi e ucraini), anziché il governo di Berlino e banche/multinazionali del Quarto Reich.
Qui era stato dato appuntamento per un festival retrogrado fin dal titolo: “Scudo e spada”. Il timore della cittadinanza antifascista era quello di versi invasi da teste rasate, vuote e di c… Ma, conoscendo i loro polli, hanno trovato immediatamente l’antidoto. Non i lanciafiamme, che pure avrebbero avuto un forte effetto pedagogico, ma una più sobria desertificazione dei negozi che vendono l’unica cosa che interessi davvero quegli idioti: la birra…
Con il semplice passaparola, tutti i paesani antifascisti di Ostritz hanno fatto incetta di bottiglie e lattine nel principale – ed unico – supermercato del paese. Oltre che in qualche nogozietto “beneficato” da questa domanda straordinaria. Tanto non si butterà via niente, visto che siprepara una grande festa popolare e naturalmente antifascista.
Tutto all’ultimo minuto, naturalmente, in modo che non potessero rifornirsi di nuovo in tempo per il “festival”. Per essere più sicuri, la polizia municipale (forse in ricordo dei vopos, ha vietato la circolazione dell’alcool – di qualsiasi tipo – nell’area del “festival” (se qualcuno li avesse informati dell’azione, avrebbero potuto portarsela da casa), obbligando i pochi “invasori birro-muniti” a svuotare bottiglie, lattine, contenitori vari nei tombini.
L’effetto è stato magico: crollo della partecipazione, fino ad oltre il 60% in meno delle presenze attese.
Lo spiazzo dell’”evento” è stato così praticamente vuoto, con grande scorno del governatore della Sassonia, Kretschmer, e l’ex giocatore della Nazionale di calcio, Cacau.
In alternativa tutto il paese si è radunato in un’altra piazza, dove un collettivo di giovani del luogo hanno inscenato una performance posizionando 2.262 paia di scarpe. Uno per ogni profugo morto nel 2018 attraversando il Mediterraneo.
Una lezione di civiltà, una vittoria di popolo, contro chi si riempie la bocca di questa parola per coglionarlo meglio.
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