17/06/2019
Germania - Preso il neonazista che aveva ucciso Luebcke (Cdu)
Tutto secondo logica. L’assassino dell’esponente della Cdu dell’Assia, Walter Luebcke, è un esponente dell’estrema destra tedesca, già inquisito per diversi reati di cui uno è definito “rilevante”.
Il nome non è stato ancora reso noto, si sa solo che l’arresto è avvenuto a Kassel – la città dell’omicidio – e che il soggetto ha 45 anni. A lui si sarebbe arrivati tramite le analisi del dna.
Luebcke, al momento dell’omicidio, era presidente del distretto di Kassel. Democristiano, religiosamente praticamente, aveva sostenuto a spada tratta la decisione di Angela Merkel, nel 2015, di far entrare nel paese centinaia di miglia di profughi, soprattutto siriani, protagonisti della famosa marcia a piedi attraverso i Balcani. Arrivando anche a dire che quella decisione era sacrosanta secondo i princìpi cristiani e «Chi non è d’accordo con questi valori, può in qualsiasi momento lasciare il Paese».
Per questo tutta l’estrema destra – da Alternative fur Deutschland agli ambienti apertamente nazisti – aveva preso a insultarlo e minacciarlo, ovviamente soprattutto sui social. Un odio così profondo da continuare imperterrito anche dopo il suo assassinio, nella notte tra il 2 e il 3 giugno, in casa sua.
L’estrema destra tedesca è stata fin qui più che tollerata dai partiti di governo (la Grosse Koalition tra Cdu-Csu e socialdemocratici Spd), che si ricorda d’essere antifascista soprattutto in campagna elettorale. E questo nonostante i nazisti non facciano troppe distinzioni tra “negri”, immigrati di qualsiasi etnia e persino amministratori pubblici. Diversi media oggi ricordano che nel 2015 l’allora candidata a sindaco di Colonia Henriette Reker (della Cdu, poi eletta) era stata ferita a colpi di coltello da un neonazista anti-immigrati di 44 anni. Due anni dopo era toccato al sindaco di Altena (nella Renania Settentrionale-Vestfalia), Andreas Hollstein.
Ma la scia di sangue versato dai neonazisti tedeschi è molto lunga. Oggi alcuni ricordano gli “omicidi del kebab”, con numerosi ristoratori di origine turca uccisi senza che la polizia facesse alcuna seria indagine.
Contropiano se ne era occupato all’epoca, praticamente il solitudine tra i media italiani. E ben presto venne fuori che, come in Italia e altrove, tanta libertà d’azione era possibile solo grazie a potenti coperture nei servizi di sicurezza federali. Ossia dei governo succedutisi negli anni. Come dovrebbe essere noto ai nostri lettori, infatti, la favola dei “servizi deviati” è buona, per l’appunto, solo a deviare l’attenzione dai servizi “normali”.
Walter Luebcke è a questo punto solo la vittima di più alto livello di una serie praticamente infinita. E questo, solo ora, preoccupa anche i media più istituzionali. Come scrive la Frakfurter Allgemeine, «È stato un atto che ha seguito molte parole: troppe, senza che alcun intervento sia stato preso contro di esso».
Cambierà per questo l’atteggiamento della polizia e dell’establishment politico? Ci sia lecito dubitarne. Quella feccia è “utile” al potere, e anche se ogni tanto colpisce obbiettivi fuori dal range ammesso (immigrati, antifascisti, ecc.), è un prezzo per il momento troppo basso per rinunciarvi.
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