E’ stato inaugurato in settimana assieme all’aeroporto internazionale di Niamey. Il Grand Hotel Presidenziale 5 stelle, realizzato in 11 mesi e finanziato dalla compagnia turca Summa, è stato battezzato ‘Radisson Blu’. Il costo dell’hotel di lusso ruota attorno ai 46 milioni di euro, circa 30 miliardi di franchi cfa, moneta corrente dell’Africa Occidentale francofona.
E’ lo stesso presidente del Niger, Issoufou Mahamadou, che ha presieduto alla cerimonia dell’apertura dell’hotel. Riconosciuto ed apprezzato dalle cancellerie occidentali anche per il fattivo impegno a fermare le migrazioni ad Agadez, il presidente ha invitato i giovani “a prendere ispirazione dalla ditta turca che ha realizzato l’opera in appena undici mesi“.
Non si capisce bene perché dovrebbero essere proprio i giovani a ispirarsi ad un’opera che mai li vedrà ospiti di un hotel di lusso pensato per i capi di stato e consimili all’occasione dell’Assemblea dell’Unione Africana. Confortato per ora da 5 stelle, 17 piani, 150 camere standard e 32 con suite, l’hotel in questione include una sala conferenze con una capacità di 800 posti. Il Grand Hotel Niger è pronto all’uso come il nuovo aeroporto.
Grand Hotel Niger è aperto a tutti i Paesi desiderosi di fare business nel paese di sabbia. Tra questi alcuni hanno capito che i militari sono costitutivi dell’offerta e hanno installato nel Paese le loro basi. A parte i francesi che giocano in casa, troviamo gli americani col prossimo aeroporto per i droni, la Germania e, finora con qualche unità adibita alla formazione, il contingente italiano.
Secondo il sito Mondafrique le trattative con gli Emirati Arabi Uniti, che vorrebbero aprire una base militare ai confini con la Libia, starebbero per concludersi. Ciò che viene negato all’italico contingente verrà invece offerto agi Emirati, che hanno argomenti monetari più rilevanti oltre che l’appoggio dell’Arabia Saudita, dove il Presidente ha appena effettuato il rituale pellegrinaggio alla Mecca.
Un Paese, o meglio, un Hotel aperto a tutti. A tutti coloro che hanno soldi e l’aeroporto internazionale Diori Hamani di Niamey appena inaugurato ne è la prova definitiva. Anche in questo caso, con stessa ditta turca, i lavori hanno preso 11 mesi con un costo stimato di 156 milioni di euro, circa 101 miliardi di franchi locali. Per il Presidente sarà uno snodo di valore.
Per ricuperare l’investimento effettuato, la ditta Summa in questione avrà in gestione l’aeroporto per 30 anni, poi si vedrà. La Turchia, l’India, la Thailandia, la Cina, gli Stati Uniti, la Nigeria e soprattutto la Francia – per via dell’uranio delle lampadine e il nucleare – sono i Paesi più ‘commerciali’.
E’ dal lontano 1972 che l’aeroporto in questione non aveva registrato miglioramenti apprezzabili. La pista è stata prolungata di 800 metri ed è stata estesa l’area per il parcheggio degli aerei, sono stati modernizzati i terminali per i passeggeri e adibito un nuovo spazio per le mercanzie di passaggio.
Il Grand Hotel Niger ha provveduto strade dirette, vietato i mendicanti pubblici dal primo di maggio e investito miliardi per la sicurezza alle frontiere minacciate da gruppi armati terroristi.
Gli unici incompresi, bistrattati, venduti e criminalizzati sono i migranti. Eppure è proprio grazie a loro che, dal 2015 in poi, l’incontro congiunto Africa ed Europa sulle migrazioni a Malta, ha visto il Niger ergersi come protagonista dell’appalto del controllo dei migranti. I milioni fioccavano già prima ma da allora, grazie all’intraprendenza riconosciuta del Presidente, il Niger ha fatto la figura di primo della classe.
Ultimo nell’indice di sviluppo umano, è il primo per gli aiuti pro capite al mondo da parte dell’UE. Tutto grazie ai migranti e adesso anche ai rifugiati che, portati in Niger dalla Libia trovano sabbia a sufficienza per installarsi e attendere tempi migliori dopo l’inferno libico. Ed ecco allora l’idea che il Presidente non ha emesso, ma che si troverà senz’altro realizzata dopo il summit di luglio dell’Unione Africana.
L’hotel a 5 stelle accoglierà gratuitamente per una notte, a sorteggio, i migranti senza fissa dimora in attesa di rimpatrio. Nella piscina dell’hotel, separando per pudore uomini e donne, saranno istituiti corsi gratuiti di lezioni di nuoto per i migranti desiderosi di raggiungere l’Europa, senza utilizzare le barche ormai vietate.
Niamey, giugno 2019
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