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10/01/2020

Boeing ucraino: per i media occidentali “non avrai altro colpevole che l’Iran”

Il presidente dell’aviazione civile iraniana, Ali Abedzadeh, ha definito “voci insensate” gli annunci secondo cui il Boeing 737 della MAU sarebbe stato colpito da un razzo. “Dal punto di vista tecnico è impossibile che un razzo abbia colpito l’aereo ucraino” ha detto. Tanto più che è accertato che i piloti hanno tentato di tornare verso l’aeroporto: già per questo scompare la versione del missile.

Abedzadeh ha dichiarato anche che l’Iran non consegnerà a Washington le scatole nere dell’aereo, ma che comunque i tecnici della Boeing, così come quelli ucraini, canadesi e dei Paesi di appartenenza delle vittime, prendono parte a Teheran alle indagini sul disastro, costato la vita a 176 persone.

Ovviamente, non appena il Pentagono ha raccomandato a Kiev di cambiare la prima versione (quella che escludeva l’ipotesi di un attentato) ed ha diffuso la velina con la propria verità, tutti i “più seri” media del “mondo libero” si sono gettati a capofitto sulla versione del missile antiaereo iraniano “Tor-M1”, ovviamente di fabbricazione russa che, pur se “per sbaglio”, avrebbe colpito il velivolo civile ucraino.

Non si cura nemmeno di usare un condizionale – quasi d’obbligo in questi casi – Il Sole 24 ore, che sul proprio sito web riporta perentoriamente la certezza yankee: “Media Usa: Boeing 737 abbattuto sopra Teheran da un missile iraniano”, nascondendo poi nei sottotitoli che “Nessuna ipotesi è esclusa”. E poi, via di corsa a citare le americane Newsweek, Cbs, e l’intelligence americana, che “avrebbe intercettato segnali di due missili lanciati dagli iraniani”.

Segue poi un video del New York Times, insieme alle dichiarazioni del premier canadese Justin Trudeau, anche lui, citando imprecisate “fonti di intelligence”, convinto del missile iraniano, quando ieri i gli esperti canadesi avevano escluso ogni ipotesi di atto terroristico. Per quanto riguarda il coinvolgimento nelle indagini degli esperti della Boeing, cui, secondo Il Sole, Teheran avrebbe negato il permesso a partecipare alle investigazioni, bastano le parole di Abedzadeh citate prima.

Di contro, l’agenzia iarex.ru dice chiaramente che gli USA stanno ricorrendo alle menzogne pur di incolpare l’Iran del disastro. Questo perché, a parere del politologo Oleg Lavashov, tra gli osservatori sta prendendo peso l’ipotesi che sia stato invece proprio un drone USA a causare la tragedia.

Tra l’altro, afferma Lavashov, gli americani stanno operando con “banali campagne sui media”, e lo fanno anche in maniera “abbastanza poco professionale, contando sul fatto che i media loro amici cantino sulle note USA. I media americani citano ora a profusione le più svariate “fonti di intelligence” e di altro genere, pur di accusare l’Iran, dice ancora Lavashov; ma, “quando si trattava di scagionare Kiev per il Boeing malese, non si trovava nessuna fonte, dato che gli USA dispongono dei dati secondo cui il Boeing malese era stato abbattuto dall’Ucraina”.

C’è poi la CNN che, citando un’imprecisata “fonte d’intelligence”, parla di due missili terra-aria “SA-15” di fabbricazione russa.

E il segretario del Servizio di sicurezza ucraino, Aleksej Danilov, che nella mattina di giovedì aveva parlato di 4 versioni sulle possibili cause del disastro (razzo antiaereo “Tor”, scontro con uno o più droni, causa tecnica, attentato a bordo), già in serata parlava di 7 ipotesi, tre delle quali, rimanevano al momento “segrete”.

Molto più cauto, almeno in apparenza, il suo capo dello Stato, Vladimir Zelenskij, che venerdì dice che la versione del missile “non è esclusa, ma a oggi non è confermata. Tenendo conto delle dichiarazioni dei leader politici ai media, invitiamo tutti i partner internazionali – in primo luogo i governi di USA, Canada e Gran Bretagna – a presentare dati e prove riguardanti la catastrofe”.

Nella giornata di giovedì si era giunti al punto di mostrare “fotografie” dei resti di un razzo nella zona in cui era precipitato il Boeing, messe su twitter da tale Ashkan Monfared, il cui account, però, secondo il canale-telegram “Sheptun”, risultava bloccato per altre numerose false informazioni. Inoltre, nota Sheptun, tutti i metadati delle foto erano stati anticipatamente cancellati e una semplice ricerca su Google e Jandex non fornisce risultati utili. Al momento, scrive Sheptun, “gli ‘esperti’ di fama mondiale di Bellingcat, e il loro fedele esercito di investigatori via Internet, stanno cercando di determinare l’origine della fotografia. Finora, tuttavia, senza successo.

In generale, osserva il sito web fort-russ.com, le affermazioni di Trudeau costituiscono “il primo serio tentativo di legittimare i pettegolezzi originati per la prima volta da anonime fonti del Dipartimento di Stato, poche ore dopo l’incidente”. Trudeau ha dichiarato anche di aver condiviso questa “intelligence segreta” con i governi ucraino e olandese che hanno condotto le indagini sul Boeing malese abbattuto in Ucraina nel 2014. Abbattimento che, peraltro”, nota fort-russ.com, “le recenti dichiarazioni del tenente-colonnello Vasilij Prozorov hanno dimostrato esser stato causato dalle forze di ‘Azov’ collegate al governo Poroshenko, d’intesa con l’intelligence britannica”.

Nessun media del “mondo libero” accenna, nemmeno di sfuggita, alla possibilità ventilata da fonti militari iraniane al canale Live Report, che il Boeing 737 ucraino possa esser stato abbattuto per errore da un missile lanciato da droni USA, a caccia di velivoli governativi iraniani; così come nessuna fonte occidentale fa parola dei resti di un drone MQ-1 “Predator” rinvenuti alla periferia di Teheran.

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