di Francesco Dall'Aglio
Le elezioni in Russia sono cominciate ieri mattina. Non ho idea dell’affluenza, nel senso che non mi sono messo a cercare dati perché mi interessano poco, e credo siano facilmente reperibili altrove.
Si segnala qualche atto di sabotaggio, circolano due filmati: in uno una ragazza butta del liquido colorato in un’urna elettorale, in un altro una donna tenta con poco successo di lanciare una molotov contro la parete di un ufficio elettorale (da quello che ho visto mi pare abbia usato una bottiglia non adatta – ora certo non mi metto qui su FB a spiegare come si fa, però – insomma – le basi...).
Le forze della “Russia libera” hanno, almeno per ora, rinunciato ad ulteriori azioni, anche se ci si aspetta di tutto e di più, ma per fortuna c’è sempre Twitter, se uno vuole togliersi tutte le illusioni sulla specie umana, sulla sua razionalità e capacità di comprensione del reale.
Il primo tweet che condivido è di Edgars Rinkēvičs, che è solo il Presidente della Lettonia. Non solo si dice d’accordo con Macron, ed è certamente suo diritto, non solo dice che la Russia deve essere sconfitta (immagino non dalla Lettonia, che conta 17.250 soldati in servizio attivo e 36.000 in riserva, 57 M109, nessun pezzo d’artiglieria fisso e nessun carro armato, e la cui intera forza aerea è composta da tre UH-60 Black Hawk), ma dice anche che deve essere distrutta – Russia delenda est, affermazione nient’affatto escalatoria e che in nessun modo può essere considerata ostile.
Il secondo tweet viene dalla ricca miniera di scempiaggini di Visegrád 24, uno dei principali account da cui i nostri “analisti” si riforniscono, che posta un filmato nel quale si vedono i risultati di un attacco nucleare statunitense preventivo alla Russia, con un numero di vittime stimato in 45 milioni e spiccioli.
Il filmato è “buffo” per tre motivi (oltre al fatto che ci sono 45 milioni di russi morti, che per Visegrád 24 è un buon inizio).
Uno, Visegrád 24 immagina che un attacco preventivo consista nell’impiego dell’intero arsenale strategico nucleare degli USA.
Due, che la Russia non abbia modo di rendersi conto che gli USA stanno per lanciarle addosso l’intero arsenale strategico.
Tre, che la Russia non abbia modo di lanciare il suo e si limiti a incassare la distruzione di tutte le sue città e di tutti i suoi centri di comando.
Del resto le fantasie di vendetta non prevedono mai che l’oggetto della propria fantasia sia in grado di reagire. Per il resto, sempre Twitter è convinto che la Russia sia nel panico per le parole di Macron.
Ora, io non voglio fare il guastafeste, ma la Russia ha costruito buona parte della sua mitologia nazionale sull’aver distrutto la Grande Armée di Napoleone, e con tutta la stima che ho per Macron (in realtà pochissima, ovviamente dal punto di vista politico) non penso che né i condottieri né le armate possano essere paragonabili.
Non mi spingerò a dire che non vedono l’ora di prendere i francesi a cannonate un’altra volta, ma poco ci manca.
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