Da ieri e fino a domenica 17 marzo in Russia si svolgono le elezioni presidenziali, con Putin in testa ai sondaggi e che punta ad essere confermato per il quinto mandato alla guida della Federazione Russa.
I primi a votare giovedì alle 23:00 ora di Mosca sono stati gli abitanti della Kamciatka e dell’Okrug autonomo di Chukotka.
I seggi elettorali saranno aperti il 15, 16 e 17 marzo. Quest’anno, gli elettori delle regioni del Donbass e quelli di Zaporozhye e Kherson prenderanno parte alle elezioni presidenziali per la prima volta.
In competizione con il capo di Russia Unita ci sono tre candidati della opposizione: Leonid Slutsky, Vladislav Davankov e Nikolai Kharitonov. La Commissione Elettorale Centrale ha escluso dalla corsa per un cavillo burocratico, Boris Nadejdine ritenuto in occidente l’unico candidato alternativo.
Il primo competitore è Nikolai Kharitonov, 75 anni, che si presenta per la seconda volta alle Presidenziali. È un veterano e deputato del Partito Comunista della Federazione Russa.
Kharitonov guida la commissione parlamentare per lo sviluppo dell’Estremo Oriente e dell’Artico. Nella sua campagna elettorale ha dato particolare attenzione ai veterani di guerra, all’aumento delle pensioni e contro l’aumento dei prezzi.
Il Partito Comunista di Russia, il secondo partito più grande del parlamento, ha scelto Nikolai Kharitonov a dicembre scorso.
“La candidatura di Kharitonov è stata sostenuta dalla stragrande maggioranza dei partecipanti al congresso in una votazione segreta”, ha dichiarato il dirigente del partito comunista Alexander Yushchenko.
Kharitonov si era candidato contro Putin anche nel 2004, ottenendo poco meno del 14% dei voti nazionali.
Nelle elezioni del 2021 il Partito Comunista della Federazione Russa si era rivelato come la seconda forza politica del paese ed aveva quasi raddoppiato i consensi alle elezioni legislative, passando dal 13% del 2016 a quasi il 25%,
Poi c’è Leonid Slutsky 56 anni, deputato dal 2003 e da maggio 2022 presidente del Partito liberaldemocratico. È un nazionalista di destra, che nel 2018 è stato coinvolto in uno scandalo in cui fu accusato di molestie sessuali da tre giornaliste. La Commissione etica della Duma lo ha però scagionato dalle accuse. Slutsky è anche il presidente del Comitato della Duma per gli Affari internazionali ed ha partecipato nel 2022 all’unico negoziato che si era cercato di fare con l’Ucraina.
Infine c’è l’imprenditore Vladislav Davankov, membro del Partito Nuovo popolo e vicepresidente della Duma. Rispetto a Kharitonov e Slutsky, Davanakov ha una posizione più moderata sul conflitto in Ucraina.
L’affluenza nelle elezioni del 2021 era stata del 45,15% in tre giorni di urne aperte, con la possibilità di optare per il voto elettronico.
Per il voto dall’estero, in Europa Germania, Estonia, Lituania e Lettonia, hanno limitato il numero dei seggi elettorali rispetto agli anni precedenti. In Italia, in particolare, i cittadini russi potranno esprimere il voto nelle città di Roma, Milano, Genova e Palermo.
La Commissione Elettorale Centrale ha accreditato i rappresentanti di 106 Paesi come osservatori internazionali e 1.447 giornalisti da 90 media, la metà di cui sono stranieri.
Intanto la guerra continua a farsi sentire sulle città occidentali della Russia. Più di 20 appartamenti in sette blocchi residenziali sono stati danneggiati e tre civili sono rimasti feriti in un attacco ucraino a Belgorod questa mattina, ha dichiarato il governatore Vyacheslav Gladkov.
La Guardia nazionale russa ha dichiarato ieri di aver respinto l’assalto di un gruppo di “sabotatori” nei pressi della cittadina di Tiotkino, nella regione di Kursk, al confine con l’Ucraina.
Il ministero della Difesa russo ha fatto sapere di aver distrutto cinque droni ucraini e nove missili sulla regione di Belgorod, al confine con l’Ucraina. Altri due droni sono stati neutralizzati sulla regione di Lipetsk, situata a circa 400 km a sud di Mosca. Tre bambini sono stati uccisi in un attacco ucraino a Donetsk, una città nell’Ucraina orientale controllata dalle forze russe.
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