Israele ha sottostimato la determinazione e la preparazione dei
combattenti palestinesi e non ha previsto che l'offensiva lanciata
contro la popolazione della Striscia di Gaza si protraesse per 50
giorni. Ad ammetterlo oggi è stato un alto responsabile
dell'intelligence militare israeliana.
"Due mesi fa,
non avrei mai previsto che ci sarebbero voluti 50 giorni per ridurre
Hamas alla ragione", ha affermato la fonte, che ha richiesto
l'anonimato, in un incontro con la stampa a Tel Aviv. "Pensavamo che
sarebbe servito loro meno tempo per capire quello che stava succedendo,
ci siamo sbagliati", ha ammesso.
Il responsabile
israeliano ha anche ammesso di essere rimasto impressionato dal livello
di addestramento dei combattenti di Hamas. "Erano piuttosto organizzati e
bene addestrati", ha detto alludendo ad un attacco di un commando di
una decina di membri che sono riusciti a sbarcare su una spiaggia
israeliana prima di essere eliminati. "Abbiamo potuto constatare con
certezza che sono stati addestrati fuori dalla Striscia di Gaza, ma non
abbiamo visto niente che ci abbia sorpreso" da un punto di vista
militare, ha sottolineato.
Per il responsabile Hamas e
la Jihad islamica a Gaza sarebbero stati comunque 'sonoramente battuti'.
"Riteniamo che navighino in cattive acque", ha spiegato affermando che i
due terzi dei loro stock di razzi sono stati distrutti e che centinaia
di militanti sono stati uccisi o feriti.
La campagna
militare contro Gaza che si è conclusa il 26 agosto con un
cessate-il-fuoco, è costata la vita a più di 2.100 palestinesi, per tre
quarti civili, e a 66 soldati e sei civili israeliani.
L'ultima
vittima palestinese è stato Ziad al-Rifi, di 9 anni, ferito il 21 agosto
scorso in un bombardamento aereo israeliano che aveva sterminato la sua
intera famiglia.
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