Questa mattina è andato in onda su LA7, all’interno del programma L’aria che tira, l’ennesimo servizio compiacente con il mantenimento dello status quo. Ovvero l’accostamento periferia = degrado.
Il servizio doveva in realtà raccontare la partecipatissima assemblea di Potere al Popolo, sabato pomeriggio, per il lancio della campagna elettorale per le elezioni politiche del 4 marzo, che assieme agli attivisti e militanti della città si era deciso di programmare in periferia, tra la nostra gente.
San Basilio è stata scelta proprio per questo. Perché, nonostante le sue contraddizioni, è un quartiere che lotta, un quartiere resistente e sopratutto un quartiere solidale.
La scelta giornalistica evidentemente è stata di dare spazio a tutt’altro e, nel mezzo, infilarci brevemente due immagini della piazza riunita. Ecco quindi che quello che noi organizziamo e chiamiamo “diritto all’abitare”, battendoci contro la vendita e per la difesa e l’ampliamento dell’edilizia residenziale pubblica, viene etichettato come “racket” delle occupazioni. Ecco quindi come incivili sgomberi con la sola alternativa di vivere per strada, vengono promossi a “ripristino della legalità”!!!
Di conseguenza la volontà di evidenziare solamente “l’economia illegale parallela”, di fatto il welfare delle periferie (la produzione economica illegale fa parte del pil a tutti gli effetti grazie alle nuove scelte di Eurostat, specchio dell’incentivo all’abbandono scolastico (è stata chiusa una scuola media 5 anni fa), della disoccupazione voluta e necessaria al maggior sfruttamento dei lavoratori, delle politiche repressive volte non alla “rieducazione”, come vorrebbero farci credere, ma alla destinazione “idonea” degli esclusi della periferia.
Sarebbe stato corretto ed opportuno mandare in onda le interviste fatte ai candidati sul programma di Potere al Popolo, magari invitarci in trasmissione, (in fondo siamo noi i diretti interessati), invece di ospitare forze politiche che si ergono a difensori dello stato e della legalità, ma che sono di fatto i responsabili politici dello stato in cui versiamo nei nostri quartieri.
Partendo dal riscatto popolare, per il miglioramento delle nostre condizioni materiali, attraverso una politica dal basso che rivendichi casa, lavoro pagato degnamente, reddito e accessibilità ai servizi. Che dica, più Stato e meno mercato!
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