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13/02/2018

Il Governo PD e Cgil, Cisl, Uil inseriscono nel contratto degli insegnanti l’obbligo alla connessione

Per la prima volta nel contratto scuola, in base all’art. 22 comma 4 lettera c8, viene inserita la contrattazione integrativa sui criteri generali per l’utilizzo di strumentazioni tecnologiche di lavoro in orario diverso da quello di servizio. In questo passaggio si fa cenno esplicito al diritto alla disconnessione. Fino ad oggi nessun obbligo di lavoro a distanza (connessione) era normato dalla contrattazione, proprio perché l’orario di servizio dei docenti è quello stabilito dall’ex art. 28 che prevede una articolazione delle ore di lezione frontali a cui si aggiungono le ore funzionali all’insegnamento calendarizzate a inizio anno scolastico.

Inserire nelle contrattazioni di istituto la possibilità di decidere i criteri per l’utilizzo delle strumentazioni tecnologiche al di fuori dell’orario di lavoro introducendo un diritto alla disconnessione ci sembra preludere alla formalizzazione di fatto di un obbligo alla connessione al di fuori dell’orario di lavoro in fasce contrattate dalle RSU d’istituto.

Mai prima di questo contratto si è discusso di criteri per stabilire delle presunte fasce orarie per la disconnessione che, inevitabilmente, andranno a stabilire in modo diverso tra le varie scuole in quali fasce orarie i docenti dovranno garantire di essere connessi e quindi raggiungibili. Ci sembra veramente che questo contratto, firmato da Cgil, Cisl e Uil in modo frettoloso e antidemocratico, nasconda nelle sue pieghe e soprattutto nei rimandi a fasi successive di contrattazione i veri peggioramenti per la vita lavorativa di docenti e ATA.

Continueremo nelle assemblee durante l’orario di servizio, che stiamo svolgendo in tutta Italia, a informare adeguatamente i lavoratori sulle truffe ai loro danni che si nascondono nelle pieghe del nuovo contratto e sulla svendita dei diritti di tutti a firma di Cgil, Cisl e Uil.

Lo sciopero del 23 febbraio sarà la risposta che i lavoratori daranno a governo e sindacati complici.

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