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30/01/2019

Il medioevo prossimo venturo (se non facciamo qualcosa)

Il disegno di legge “Pillon” sulle “norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità” porta il nome del senatore Simone Pillon, eletto il 4 marzo 2018 e membro in parlamento della Lega. Avvocato e mediatore familiare, è anche membro fondatore del Comitato “Family Day”. Il ddl è stato presentato il 1° agosto ed è in corso di esame in Commissione giustizia al Senato.

Ieri sera la trasmissione di Riccardo Iacona, #PresaDiretta, ha trasmesso un’eccellente inchiesta di Giulia Bosetti dal titolo “Dio, Patria e Famiglia”. Quello che segue è un breve campionario delle affermazioni deliranti e misogine fatte da esponenti di primo piano dell’arcipelago neo-oscurantista di associazioni che premono per l’approvazione del #ddlPillon (inclusi i fascisti di Forza Nuova):

1. ” Il feticcio più evocato dall’estremismo femminista è la violenza in famiglia. Ma solo quella declinata al maschile. Ma nel contesto separativo quasi sempre la violenza ha le chiavi di casa e porta i tacchi a spillo“ , Vincenzo Spavone, presidente di GESEF (Genitori Separati dai Figli);

2. “[…] Non è strano che in Italia le donne siano soggette a una violenza che non è negli altri paesi?” Vittorio Vezzetti, pediatra, fondatore dell’associazione “Figli per sempre”;

3. ” L’interesse dei minori sarebbe che i genitori non si separassero. La famiglia non è un affare privatistico, ma un fatto sociale. Da quando le donne hanno acquisito il diritto di separarsi sono diventate più libere e più felici? No. Bisogna indossare le cartelle per separarsi. Il matrimonio non è basato sull’amore anzi è qualcosa di diverso da una semplice consacrazione dell’amore “, Massimiliano Fiorin, avvocato e saggista, già candidato con Il Popolo della Famiglia;

4. “L’aborto è più grave dello stupro perché è la soppressione del concepito e lo stato non la tutela semplicemente perché il concepito non può votare.”, Pietro Guerini, Fondatore comitato referendario ”No194″;

5. “Bisogna convincere la donna a non abortire. Informare la donna e farle capire che la vita è un grande valore. Perché non lo sa. Le donne hanno tutto il diritto di emergere nella società ma una donna non deve far carriera per forza. In politica quelle brave si contano sulle dite di una mano, la maggior parte sono carrieriste “, Alberto Zelgher, Consigliere Comunale di Verona (Lega);

6. ”Il suo ambito [della donna ndr] è quello domestico, familiare e degli affetti privati da cui non è bene che venga strappata. Meglio pensare ad un mantenimento più dignitoso della famiglia“, Maurizio Ruggero Presidente del ”Sacrum Romanum Imperium“;

7- ”Le femministe vogliono sovvertire il diritto naturale. La donna è prima di tutto moglie e madre “ , Matteo Castagna fondatore del circolo ”Cristus Rex“;

8. ”Facciamo entrare i musulmani. Che stiano a casa loro. Vogliono riempirci di simili e uccidere i bambini italiani. Le nostre preghiere sono fatte arrivare a Fontana e Pillon, questa è la grazia le preghiere“, Sostenitore pro-vita, membro del comitato referendario No194.

A pagina 24 del “Contratto per il governo del #cambiamento firmato dal M5S e Lega, sotto il titolo “Diritto di famiglia” c’è questa roba qui: “Nell’ambito di una rivisitazione dell’istituto dell’affidamento condiviso dei figli, l’interesse materiale e morale del figlio minorenne non può essere perseguito se non si realizza un autentico equilibrio tra entrambe le figure genitoriali, nel rapporto con la prole. Pertanto sarà necessario assicurare la permanenza del figlio con tempi paritari tra i genitori, rivalutando anche il mantenimento in forma diretta senza alcun automatismo circa la corresponsione di un assegno di sostentamento e valutando l’introduzione di norme volte al contrasto del grave fenomeno dell’alienazione parentale. È necessario riorganizzare e semplificare il sistema delle adozioni nazionali e internazionali.“

Unire i puntini e trovare la relazione, ovvero, il medioevo prossimo venturo, se non facciamo qualcosa prima.

Solo ad una lettura superficiale può sfuggire il fatto che il punto di caduta di tutto il ragionamento è il riferimento che si fa alla fine del paragrafo alla nozione di “alienazione parentale” che coincide con quella di “Sindrome da alienazione genitoriale” teorizzata da Richard Gardner. Ma cos’è la “Sindrome da alienazione genitoriale”?

E' conosciuta meglio con l’acronimo inglese PAS (Parental Alienation Syndrome), la sindrome da alienazione parentale è una presunta malattia psichiatrica di cui soffrirebbero i figli delle coppie separate. Secondo l’OMS ed il Ministero della Sanità, la PAS non esiste. Invece, secondo i suoi teorici, la PAS è quella sindrome che durante le cause di divorzio e di separazione, viene causata generalmente dalla madre al figlio per motivi di vendetta, di gelosia o altro al fine di estraniarlo dall’altra figura genitoriale. La sindrome si manifesterebbe ogni volta che il figlio minore manifesti rifiuto, alienazione o estraniazione con riguardo a uno dei due genitori.

Una sentenza della Cassazione del 2013 ha stabilito che la “sindrome di alienazione parentale” non esiste dal punto di vista scientifico e quindi non può essere usata dal CTU [1] . Va detto, tuttavia, che il fatto che la PAS non sia considerata scientificamente una malattia non significa che non esistano genitori che spingono i figli ad odiare l’ex partner. Nelle separazioni conflittuali spesso i figli vengono usati come “arma” per ferire l’ex coniuge. Nel 2016 la stessa Cassazione ha affermato che non è compito della stessa stabilire o meno la validità scientifica di qualsiasi teoria. Ma a queste giravolte siamo abituati.

Il principale sostenitore dell’esistenza della PAS è stato il dottor Richard A. Gardner[2] che la “inventò” nel 1985 e che definiva la PAS come un disturbo che nasce quando, durante le separazioni, uno dei genitori inizia un’opera sistematica di denigrazione nei confronti dell’altro genitore e come una forma di indottrinamento e/o lavaggio del cervello del figlio. Ma perché vi sia “PAS” anche il figlio deve contribuire attivamente all’attività di “alienazione”. In ogni caso la PAS, in questi 30 anni, non è stata mai dimostrata. Gardner, che si presentava come professore di psichiatria infantile presso, la Columbia University, pur essendo solo “volontario non retribuito” nel suo libro L’isteria collettiva dell’abuso sessuale[3] sosteneva che le donne provano piacere ad essere picchiate e violentate e che “la pedofilia può aumentare la sopravvivenza della specie umana avendo finalità procreative” arrivando, addirittura, a giustificarla perché si “fa così in molte culture”. In un altro testo scritto da Gardner dal titolo inquietante "True and False Accusations of Child Sex Abuse”[4] Gardner scrive che bisogna dire ai bambini che in fondo gli abusi sessuali sono una cosa normale perché “normalmente” praticate in altre società. Da consulente tecnico di parte nei tribunali Gardner ha lavorato alla difesa di genitori accusati di pedofilia e di abusi sui figli.

Il trucco è che nel DDL Pillon non si parla di PAS ma di “Alienazioni “ e di “estraneazioni”. Poi, però, vai a leggere e ritrovi esattamente le teorie di Richard Gardner. Quel disegno di legge assume di peso le teorie di Gardner che tradiscono posizioni apertamente misogine ed il Disegno di Legge Pillon è ispirato da una volontà punitiva nei confronti delle donne dal momento che non tiene conto in alcun comodo né dei dati che le vedono enormemente svantaggiate sul piano sociale e reddituale, né di quelli relativi alle violenze domestiche di cui sono vittime sia le donne sia i figli presumibilmente “alienati” i quali, sempre in base al DDL Pillon, per “guarire dall’alienazione” devono essere presi con la forza e rinchiusi in una casa famiglia per essere sottoposti ad un “recupero comportamentale” forzoso che gli faccia “accettare” il genitore “alienato”.

Nell’ottobre del 2012, un bambino di dieci anni venne prelevato con la forza dagli agenti di polizia, tra le urla dei presenti che chiedevano di lasciare stare il bimbo e di ascoltarlo, davanti alla scuola elementare di Cittadella, nel padovano, in esecuzione di un’ordinanza della sezione Minori della Corte d’Appello di Venezia che aveva accolto la tesi di ” alienazione parentale”. La madre riprese il tutto mentre urlava di lasciare stare il figlio. Tre minuti in cui il piccolo venne strattonato, infilato nell’auto di servizio, piegato, tenuto con la forza. Mentre diceva : “Non respiro, zia, aiutami!”. Tre minuti in cui tentò di divincolarsi dalla stretta di un uomo che lo teneva per le spalle e di un altro che gli stringeva le caviglie. Infine la zia del bambino rivolse domande ad un’altra donna, che le rispose di essere un ispettore e di non essere tenuta a darle spiegazioni: “Sono un ispettore di polizia. Lei non è nessuno”.

Note:
[1] Consulente Tecnico d’Ufficio e si riferisce a quella figura di perito che lavora al fianco del Giudice (art.61 del Codice di Procedura Civile) e presta la sua opera di consulenza sulla base di precise competenze stabilite dal Codice di Procedura Civile..
[2] Richard Alan Gardner  (New York,  28 aprile  1931  –  Tenafly,  25 maggio  2003) è stato uno psichiatra forense statunitense, ideatore della controversia  Sindrome da alienazione genitoriale;
[3]  Richard Alan Gardner,  Hysteria sugli abusi sessuali: Revisioni di Streghe di Salem rivisitate, Cresskill (NJ), Terapeutici creativi, 1990
[4] Richard Alan Gardner,  Vere e false accuse di abusi sessuali su minori: valutazione e causa, Cresskill (NJ), terapie creative, 1992.

Fonte

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