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21/01/2019

Monster chef

I Grilloverdi promettono sei anni di galera a chi cercherà di ottenere la loro annunciata e condizionata mancia elettorale, senza avere tutti i numerosi e contraddittori requisiti richiesti. Il “Governo del Popolo” considera il popolo colpevole fino a prova contraria.

La Mossa Kansas City della settimana è stata l’esemplare arresto di Cesare Battisti. I media nostrani hanno seguito il suo arrivo in Italia come fosse stato lo sbarco del primo uomo su Marte.

Infatti a riceverlo non c’erano forme di vita intelligente.

Qualcuno dei commentatori è rimasto molto deluso che Battisti non avesse le manette, e la museruola come Hannibal the Cannibal.

Lo spettacolo però lo hanno fornito a sazietà i ministri Grilloverdi, tronfi e sghignazzanti in costume da gendarme.

Niente rivela il vero volto di qualcuno quanto le maschere che sceglie di indossare.

Le grottesche iene ridens che al momento ci governano hanno una passione per le divise poliziesche e paramilitari stile golpista da operetta.

Dietro il loto rictus perenne da coniglio surgelato c’è l’ottusa crudeltà dei torturatori di naufraghi e finanziatori di lager, che esibiscono il mostro Battisti sui social come piatto del giorno, e se lo spartiscono a trance, litigando per il boccone più grosso di notorietà, come competono per la divisa fasulla più appariscente.

Fieri di rappresentare “la pancia del paese”.

Quanto a morti sulla coscienza, quest’anno già ne hanno oltre 200, e siamo soltanto a gennaio.

Non sono Hannibal però, soltanto suoi imitatori, cialtroni quanto efferati. Tipo Abel Gideon. Salvini, il mostro dell’Interno, ne ha anche la stazza.

Quando nell’Italia in recessione tutte le loro promesse cazzare di Bengodi andranno inevitabilmente a puttane, a loro volta finiranno serviti in tavola.

Con un buon Chianti.

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