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15/03/2020

L’ombra del coronavirus su via Fani?

Dopo le allusioni alle Brigate Rosse, l’altra sera, su La7, nel corso di Otto e Mezzo e Propaganda Live, pronunciate dallo scrittore e drammaturgo Stefano Massini e dal direttore de L’Espresso, Marco Damilano, oggi, immancabili, arrivano i fatti e le certezze!

Alla vigilia del quarantaduesimo anniversario dell’azione di Via Fani e del rapimento del Presidente della Dc, Aldo Moro, “i misteri” da scoprire sarebbero ancora tanti e nuove rivelazioni in merito starebbero venendo alla luce.

«Una parte del memoriale Moro, quella più delicata e che squarcerebbe, finalmente, il velo di segreti indicibili, si riferiva alla Guerra batteriologica»!

Lo hanno dichiarato, all’Agenzia Ansia e alla Rotters, il presidente della terza commissione bicamerale sul Caso Moro, Giuseppe Fioroni, e il padre putativo di quella stessa commissione, l’onorevole Gero Grassi.

Quest’ultimo, con accenti gravi, ha poi proseguito: «Ho ascoltato un ex br associato alla ‘ndrangheta e ai Lupi Grigi bulgari, che era in Via Fani, su una Vespa 50 e che, per dissimulare la sua presenza, mangiava un maritozzo del Bar Olivetti. Mi ha detto che Moretti avrebbe interrogato Moro sul ruolo dell’Italia in quella che, all’epoca, era l’appena incipiente guerra batteriologica; e in merito alle sperimentazioni, condotte nel nostro paese, sulle armi chimiche. Armi che avrebbero, successivamente, visto un largo impiego nel corso delle guerre regionali sviluppatesi a partire dagli anni ’90. Soprattutto da parte di Saddam e di Assad».

Ma non è tutto. Secondo l’onorevole Grassi, l’ex Presidente democristiano avrebbe rivelato informazioni segretissime anche circa l’impiego di agenti virali da utilizzare nell’ambito di una guerra economica per mandare in default un paese nemico. Dice infatti Grassi: «Le Br, su mandato dell’ex Unione Sovietica, avrebbero rapito Moro per carpire tremendi segreti, legati alle dinamiche dell’allora Guerra Fredda, che vedeva opporsi i paesi del Patto di Varsavia, sottoposti al regime totalitario di Mosca, ai paesi democratici aderenti alla Nato».

Insomma, segreti Nato che Moro avrebbe rivelato, ma solo parzialmente. E forse per questo sarebbe stato ucciso. Oltre che per impedirgli di smascherare, una volta rilasciato, il reale contenuto di quegli interrogatori. Ma il mistero più inquietante pare riferirsi al Covid-19.

Sembra, infatti, stando a quanto avrebbe detto l’ex br ‘ndranghetista e uomo dei servizi, al parlamentare Pd, che tra le carte di Moro ci fosse anche la formula per creare in laboratorio il Coronavirus. Una formula che le Br avrebbero passato al Kgb. Ecco spiegato l’esiguo numero di casi in Russia, che da anni disporrebbe del vaccino.

Purtroppo, però, «quelle carte sarebbero poi finite, dopo la caduta del Muro di Berlino e la fine dell’impero del male sovietico, in mano a terroristi di Al Qaeda, prima, e dell’Isis, poi; i quali avrebbero mutato geneticamente il virus, rivendendo la formula alla Cia e alla Nsa. Le quali, a loro volta, obbedendo agli ordini di Trump, avrebbero diffuso il Covid-19 in Cina. Ma senza aver compreso la formula dell’antidoto», conclude Fioroni.

Insomma, l’ombra del Coronavirus si allungherebbe su Via Fani. E le vere responsabili della pandemia da Covid-19 sarebbero le Brigate Rosse. I Misteri italiani s’infittiscono. Il terrore rosso degli anni ’70 e le Br hanno ancora tanto da rivelare alla Storia e alla cronaca dei nostri giorni. Ma possiamo finalmente affermare che tutto torna. Tutto si tiene!

P.s. Le dichiarazioni sono ovviamente false. Siamo costretti a dirlo perché potrebbero pure sembrare verosimili (che è molto diverso da “vere”), vista la merda seminata dalla dietrologia italiana su un pezzo di storia di questo paese. Notiamo che anche il virus delle dietrologia è sempre stato oggetto di singolari mutazioni. Senza dirlo a nessuno, la tesi che le Br fossero al servizio degli Stati Uniti potrebbe tranquillamente trasformarsi nell’opposto: erano al servizio dell’Urss... C’era già arrivato un dietrologo fascista, tale Fragalà. Del resto, su questo argomento, la politica ha da sempre lasciato il posto alla letteratura fantasy, e gli ultimi epigoni – come Damilano e Massini – sono sempre costretti ad arrampicarsi su specchi liscissimi. Però l’assenza di vergogna è la stessa...

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