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05/10/2020

Profitti alle stelle, investimenti zero

L’allarme Covid che tutte le Cancellerie europee stanno comunicando, con restrizioni e chiusure, non ci dice tutto.

Guardiamo ai fatti.

La Banca Centrale Europea ha comunicato venerdì sera che il tasso di profitto delle imprese europee è ritornato all’epoca pre Covid, 38,9% sul valore aggiunto. Ma questo dato è dovuto ad un crollo abissale dei salari europei pari al 16,4%, condizione mai verificatasi in tempo di pace, superiore alla caduta del valore aggiunto del 13%.

Molte testimonianze, anche nella “europea” Milano, dicono che i datori di lavoro fanno firmare ai dipendenti contratti individuali con salario più basso di quello contrattuale, e sembra che sia un fenomeno diffuso.

Ma se guardiamo il contesto europeo possiamo dire che il mercantilismo ha subito un grave colpo. La strategia di riduzione del costo del lavoro non sta affatto compensando il crollo del mercato mondiale, avvenuto nella dimensione monstre del 18%.

La politica deflazionista degli ultimi decenni sembra ormai volgere al fine, almeno come “modello funzionante”. Però, il padronato europeo accelera ancor di più, facendo crollare i salari e la domanda interna con una forza impensabile fino a pochi decenni fa. Non sa fare altro, non vede che il motore gira a vuoto.

L’inesistenza di lotte e rivendicazioni ci porta a considerare che la lotta di classe del padronato europeo non abbia rivali. Tuttavia, questa scelta suicida si scontrerà con la morte dei piccoli operatori legati al commercio, al turismo, alla ristorazione e ai servizi in genere.

La “logica di sterminio” dei mercantilisti europei, se la guardiamo con realismo e visione storica, somiglia molto al nazismo economico, appena patinato con reclami dirittoumanisti ed ecologisti.

Il fatto che la Bce comunichi tutto questo, e non si sollevino dubbi sulla “qualità” della classe dirigente europea, lascia intendere che il dominio del padronato europeo sulla politica è totale.

Il ristabilimento del tasso di profitto e del comando sul lavoro ricorda la politica mussoliniana del Ministro De Stefani. Lo stesso giorno di questo comunicato, la Lagarde sembra voler cambiare strategia sul target inflazionistico, andando in una direzione simile alla Federal Reserve.

Ma l’architettura finanziaria europea non permette nemmeno lo “sgocciolamento” teorizzato dai Chicago Boys; è tutto denaro che andrà altrove. Confidustria vuole decidere dell’ipotetico recovery fund, ma intanto la liquidità bancaria delle imprese è aumentata di 50 miliardi. Non sanno dove mettere i soldi, ma di sicuro non li investono in produzione.

La pandemia ha avuto un unico vincitore: il padronato europeo, il comando sul lavoro e l’estrazione di valore sono ai massimi. Il proletariato europeo è solo come non mai, senza una benché minima resistenza.

Questo è il virus di cui tenere conto in futuro.

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