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20/02/2012

Italia-Israele, fratelli d’armi

Un miliardo in cambio di… un miliardo. L’Aermacchi (gruppo Finmeccanica) si è aggiudicata la gara per la fornitura di 30 addestratori di ultima generazione M-346 all’aeronautica israeliana. Il caccia italiano ha battuto il coreano T-50 Golden Eagle, e per la prima volta in 40 anni di esistenza dell’autoproclamato Stato di Israele, rimpiazzerà i vecchi modelli di fabbricazione statunitense A-4 Skyhawks Douglas. I coreani, per soffiare il contratto all’Aermacchi, si erano impegnati addirittura a comprare il costosissimo scudo spaziale Iron Dome, concepito da Israele per contrastare i lanci di razzi Qassam dalla Striscia di Gaza. Evidentemente gli italiani hanno offerto di più.
L’accordo tra Alenia-Aermacchi e l’Israeli Air Force ha un valore di circa un miliardo di dollari. In cambio, Israele fornirà all’Italia ‘importanti componenti militari strategiche’ per un miliardo di dollari. Un cambio merci che rafforza i legami economici e soprattutto militari tra il nostro Paese e Tel Aviv. Secondo organi di stampa israeliani (citati dal blog di Antonio Mazzeo) in cambio degli M-346, l’Italia si sarebbe impegnata ad acquistare due aerei Awacs del tipo ‘Gulfstream 550′ con relativi centri di comando e controllo, e avrebbe siglato un accordo preliminare per lo sviluppo di velivoli a pilotaggio remoto e dell’aereo multi-sensore e multi-missione Jamms, un altro dei costosissimi programmi militari approvati dal Parlamento italiano, con voto bipartisan di centrodestra e centrosinistra. Lo Jamms è composto dalla piattaforma aerea, dal sistema di comunicazione e raccolta informazioni Sigint, dai radar di osservazione ad alta quota per l’individuazione di oggetti in movimento e dal segmento di terra per la gestione e l’analisi dei dati.
“Gli impegni italiani all’acquisto creeranno centinaia di nuove opportunità lavorative per l’industria della Difesa di Israele”, ha detto Udi Shinai, direttore generale del ministero della Difesa israeliano.
Italia e Israele continuano una collaborazione tra le Forze aeree già consolidata: ormai da anni, nei cieli della Sardegna si svolgono esercitazioni militari Nato con i caccia israeliani come invitati speciali. Lo scorso mese ottobre, gli israeliani hanno inviato i propri caccia F-15 ed F-16 a cannoneggiare e bombardare i grandi poligoni terrestri della Sardegna, nel quadro dell’esercitazione multinazionale ‘Vega 2011′. Due mesi più tardi è stata la volta dei caccia Tornado e Amx dell’Aereonautica italiana a sorvolare il deserto del Negev per partecipare ai war games con gli israeliani.

Fonte.

Le spese militari sono una presa per il culo al più banale buonsenso.

In questo genere di articoli, comunque, essere un po' più precisi a livello tecnico sarebbe tanta roba...

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