In serata è finito il blocco della Tangenziale di Torino, forse
l'azione più incisiva della giornata insieme al blocco dell'A32. E'
stata una giornata di iniziative prese di istinto sull'onda della rabbia
per quanto accaduto a Luca Abbà - caduto dal traliccio durante
l'intervento della polizia per espropriare i terreni su cui va costruita
l'Alta velocltà - ma anche per aver dovuto subire l'ennesima pressione
subito dopo la grande manifestazione di sabato scorso. Però nel
dibattito di queste ore si percepisce anche l'esigenza di guardare più
avanti.«Dobbiamo continuare a resistere ma dobbiamo organizzarci meglio
dice, ad esempio, Alberto Perino, forse il leader No Tav più
riconosciuto, durante l'assemblea al presidio di Chianocco). «Non è
possibile - ha spiegato in assemblea trasmessa in diretta streaming sul
web - avere dei momenti in cui siamo 300 persone e altri in cui siamo in
20. Bisogna cercare di organizzarci e esserci in numero sufficiente
nell'arco delle 24 ore». Perino ha specificato che questa «è
l'occupazione più lunga che abbiamo mai fatto». Poi il leader No Tav ha
sottolineato che il movimento sta organizzando altri metodi di lotta
«che qui ovviamente non diciamo. Faremo delle azioni improvvise che
renderanno la vita difficile a chi vuole considerarci un parco giochi o
degli indiani da spremere». Queste persone, ha concluso «non hanno
capito niente di noi o della Val di Susa».
Le dichiarazioni di Perino giungono dopo che per tutta la giornata si
sono sentite le profferte di dialogo da parte dei vertici istituzionali a
partire dal ministro dell'Interno, Cancellieri (a cui risponde nel
merito il Legal Team No tav, nel testo che pubblichiamo qui sotto).
"Dialogo" e "rasseneramento degli animi" sono le parole d'ordine ma
dietro la proposta del dialogo - da qualunque parte arrivi, Bersani
compreso - c'è di fatto la richiesta al movimento di deporre le armi e
di accettare la costruzione della linea ferroviaria. A dirlo con
chiarezza è il ministro competente, Corrado Passera, secondo cui il
dialogo è necessario "ma i lavori devono continuare come previsto".
Appunto.
Intanto continuano in tutta Italia le iniziative di solidarietà come
il blocco del treno ad "alta velocità" a Lecce e altre manifestazioni
sparse. Ma come si continuerà? Con azioni simboliche, o più concrete,
fatte a macchia di leopardo con l'obiettivo di fare danni concreti alle
ferrovie e, in generale, a tutti coloro che hanno grandi interessi
privati nell'affare Tav? E' una strategia che può consentire di
allargare la mobilitazione e di reggere uno scontro così duro? Perchè
ormai è chiaro che il governo e il Parlamento, non sono disposti a fare
un passo indietro sotto la pressione di una mobilitazione e di un
movimento popolare. Lo spiegava stamattina con chiarezza su Repubblica
un editorialista, democratico e progressista, come Giorgio Galli secondo
cui in questo momento politico non si può consentire uno smacco delle
decisioni prese nelle istituzioni democratiche nazionali. Se vince la
Valle, è la conseguenza implicita, possono vincere decine e decine di
altre rivendicazioni "corporative". Perché la resistenza della Val di
Susa è equiparata, nell'establishment dell'era Monti, alle richieste
delle categorie corporative e alle rivendicazioni di bassa lega che non
vedono "l'interesse generale". Anche il gesto di Luca Abbà è visto come
una "cretinata" che non merita biasimo - si vedano le campagne di Libero
e Giornale - e non come il gesto, magari disperato, di chi si è
abbarbicato alla propria terra che rappresenta la propria vita. La
democrazia abita anche in quella Valle e pervade quel movimento. Ma
questo non fa parte del dibattito.
E allora bisognerebbe davvero avere un respiro più generale. Non abbiamo
ricette o proposte e non spetta a noi darle. Ma trovare il modo
efficace per dire davvero che "La valle non è sola" è forse oggi il modo
più utile per difendere questo movimento, impedire che si avviti nel
corpo a corpo solitario con lo Stato e per dare alla lotta contro Tav e
Grandi opere quel respiro generale che si merita.
Sulle dichiarazioni del ministro Cancellieri
Il Ministro Cancellieri, sul grave incidente che ha colpito il
Sig. Abbà ha comunicato che “è un fatto molto grave e triste perché
tocca una giovane persona: su questo ci vuole una forte riflessione e
molto dialogo, ma bisogna anche tenere conto delle scelte fatte con
assoluta coscienza e attenzione”.
Bene, sulla dichiarazione “scelte fatte con assoluta coscienze ed attenzione” siamo a replicare che ciò non è vero.
l’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici ha constatato
l’effettivo “caos” in riferimento alla normativa applicabile. In molti
atti ed in particolare lo stesso Ministero delle Infrastrutture, con
documento del 2007, ha indicato, quale procedura da seguire, la legge
ordinaria e non la legge obiettivo. Sul tema una delibera del CIPE del
2009, avente ad oggetto le opere strategiche di cui alla legge
obiettivo, ha escluso l’applicabilità della predetta legge all’opera
della NLTL.
Non è esistita alcuna coscienza ed attenzione nella ricomposizione
dell’Osservatorio, ipotetico luogo di confronto e partecipazione, in
quanto la Comunità Montana Valle di Susa ne è stata esclusa con un DCPM
…. motivando tale esclusione con la circostanza che la Comunità Montana
“non ha la sensibilità politica ed istituzionale atta a rappresentare la
comunità della Val di Susa”.
Non è stata svolta alcuna gara d’appalto nonostante nella richiesta di finanziamento del 2007 fosse espressamente prevista.
il CUP attribuito (J41C07000000001) nella delibera cipe n. 68/2010
(tunnel Chiomonte) è identico al CUP della AV/AC Milano Verona che nulla
c’entra con la NLTL
la LTF non ha alcun rispetto della giurisdizione italiana e avanti al
TAR Piemonte ha opposto di non essere soggetta alla giurisdizione
predetta. Sul punto il Tar (sentenza Tar Piemonte n. 113/2012) ha così
risposto all’eccezione di LTF: “…La tesi propugnata da parte resistente
pare presupporre una sorta di non prevista immunità di LTF in relazione
ad attività di certa rilevanza pubblicistica e procedimentale
nell’ambito del territorio nazionale ed è quindi infondata…”
Come sempre disponibili ad inviare gli atti comprovanti queste brevi osservazioni.
Fonte.
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