Si riaccende la tensione in Val di Susa. Una ruspa è in azione per abbattere la baita costruita dai manifestanti, e un giovane è in gravissime condizioni
dopo esser caduto da un traliccio. Intanto, sembra che stiano iniziando
i primi espropri di case e terreni per allargare il cantiere...
"Ancora una volta constato gli atti di sopruso che le istituzioni stanno portando avanti verso questa comunità.
Una comunità che ormai ha una portata nazionale dopo la grande manifestazione di sabato scorso,
cui hanno partecipato decine di migliaia di persone provenienti da
tutta Italia, per chiedere ancora una volta la valutazione oggettiva
della necessità di quest' opera.
Quando si assiste ad atti di violenza vera e propria da parte delle
istituzioni nell'imporre un progetto che è completamente torbido nelle
sue finalità, ci si sente completamente frustrati come cittadini. Non ha
alcun senso portare avanti questa finta democrazia, in cui si dice alla
gente: 'protestate pure, ma poi andiamo avanti per la nostra strada,
noi facciamo quello che vogliamo'. Il motivo di questa protesta, che
dura da 21 anni, è che si vuole essere ascoltati, così come per
qualsiasi altra protesta ci sia in uno Stato di diritto.
Si ferma il cantiere,
si ascoltano le richieste della popolazione e della vastissima comunità
di studiosi che chiedono con forza un riesame oggettivo della necessità
dell'opera: solo dopo che si è aperto questo confronto si
decide se andare avanti oppure, se sono realistiche le istanze portate
avanti dalla popolazione locale, allora si interrompe l'opera. Non si
può proseguire così, ignorando completamente le richieste delle persone,
che sono riassumibili in una sola domanda: 'L'opera serve o non
serve?'Noi abbiamo dati che dicono che non serve, che è soltanto una
devastazione territoriale, una perdita ingentissima di denaro pubblico.
Allora, valutiamo questi numeri, non si può fare sempre il muro di gomma
e ogni volta che si fanno le manifestazioni spostare l'attenzione sul
problema sull'ordine pubblico, sull'attacco diretto cui purtroppo si
arriva in qualche situazione a causa della tensione insostenibile.
Ancora ieri sera io, a "Che tempo che fa", nell'esprimere solidarietà al Procuratore Caselli,
riconoscendo come giusti i provvedimenti decisi per persone che hanno
manifestato atti violenti, dall'altra parte ho chiesto al Procuratore di
farsi promotore di un confronto serio su questi dati. Se un Procuratore
ha il dovere di fare rispettare la giustizia, ha anche il dovere,
secondo me, di prevenire gli atti di violenza e la prevenzione, come
bene sa chiunque, si fa prima con la discussione.
Allora, fermiamo questo cantiere assurdo, parliamone, se i dati discussi
dicono che l'opera non serve, si mette il progetto in un cassetto e si
pone fine a questa farsa. Se invece si accerta che la popolazione locale
e gli studiosi dicono fandonie e hanno sbagliato i calcoli, se mi si
dimostra che l'opera serve veramente, benissimo, l'ho già detto molte
volte, vado a inaugurarla di persona!"
Fonte.
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