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26/02/2012

Soldati francesi catturati in Siria

Nel prendere la roccaforte degli insorti nel quartiere di Bab Amr, a Homs, l’esercito siriano ha fatto più di 1.500 prigionieri, per lo più stranieri. Di questi, una dozzina di francesi hanno chiesto lo status di prigioniero di guerra fornendo la loro identità, il grado e il corpo di appartenenza. Uno di questi è un colonnello del servizio trasmissioni della Dgse (Direction générale de la sécurité extérieure). Nell’armare la rivolta wahhabita e nel fornirle informazioni satellitari, la Francia ha dunque condotto una guerra segreta contro l’esercito siriano, che ha portato, in dieci mesi di combattimenti, all’uccisione di circa 3.000 militari e oltre 1.500 civili.
Queste informazioni erano state già parzialmente rivelate il 13 febbraio 2012 da Thierry Meyssan, durante un intervento sul primo canale della televisione russa, e poi riprese in un articolo pubblicato il giorno successivo sulla “Komsomolskaya Pravda”; infine, in un video di “Voltaire Network Tv”. La Francia ha chiesto la collaborazione della Federazione russa per negoziare con la Siria il rilascio dei prigionieri di guerra. “Réseau Voltaire” non ha trovato prove per convalidare le accuse in base alle quali 120 francesi sarebbero stati fatti prigionieri a Zabadani, una voce che al momento sembra essere una versione esagerata delle informazioni che ci arrivano e apparentemente priva di fondamento.
Tuttavia, lasciano da pensare gli articoli degli inviati speciali a Homs che in questi giorni vengono pubblicati sulla stampa francese: una settimana dopo che l’area insorta è tornata saldamente in mani governative, e mentre si registrano soltanto dei combattimenti di modestissima entità, questi reporter continuano a descrivere scene di una rivoluzione in atto, nascondendo la verità ai loro lettori, e permettendo così ad Alain Juppé di negoziare sotto silenzio la restituzione dei prigionieri di guerra.
Il 17 febbraio, Nicolas Sarkozy e David Cameron hanno firmato una dichiarazione congiunta, dove si legge: «La Francia e il Regno Unito ammoniscono i responsabili delle violenze che si stanno verificando in tutta la Siria a non dubitare che il giorno verrà in cui essi dovranno rispondere delle loro azioni. Francia e Regno Unito riaffermano la loro determinazione a garantire che le prove dei crimini commessi siano adeguatamente raccolte in modo che coloro che hanno ordinato e commesso queste atrocità potranno essere chiamati a renderne conto.» In assenza di un obbligo previsto da specifici trattati, la guerra segreta guidata dal presidente Sarkozy e il suo governo è un atto senza precedenti, mai verificatosi prima sotto la Quinta Repubblica. Esso viola l’articolo 35 della Costituzione e costituisce un reato punibile dall’Alta Corte (articolo 68).

(“La guerra segreta della Francia”, articolo apparso il 22 febbraio 2012 su “Rete Voltaire” e tradotto in italiano da “Megachip”, che lo correda con una nota critica).

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