C’è
gente che muore – sono già decine le vittime della neve nel paese –
eppure l’aiuto dell’esercito i Comuni se lo devono pagare. Perché il
ministero della Difesa pretende che i propri militari impiegati vengano
retribuiti, vista la ‘scarsità di risorse’ a disposizione. Eppure solo
pochi giorni fa sia il Ministro-Ammiraglio Di Paola sia il Premier ci
hanno spiegato che no, l’Italia proprio non può rinunciare all’acquisto
di un megalotto di caccia bombardieri F 35, per una spesa di 16 miliardi
di euro. Al Ministero della Difesa, dopo le proteste di alcuni primi
cittadini, si giustificano: “Le Forze armate non avanzano richieste
onerose alle amministrazioni locali per intervenire”. In alcuni casi,
spiegano, hanno concesso addirittura uno sconto…
E
nonostante il conto salato, non sempre i militari garantiscono il
risultato del loro intervento, avendo a disposizione mezzi non adeguati.
Come a Fabriano, dove il sindaco Roberto Sorci aveva chiesto sei pale
meccaniche dell'esercito per rimuovere la neve che sta paralizzando le
frazioni montane della città, ma i militari non possono intervenire
perchè i mezzi sono privi di catene. «Mi sento preso in giro - sbotta
Sorci -, anche perchè ieri ho sentito il ministro dire a 'Porta a Portà
che l'Esercito è in campo per ogni necessità». «Forse per le dune del
deserto, ma l'Italia è piena di montagne e di ghiaccio, e qui siamo in
emergenza!». Sorci aveva prenotato («costi quello che costi, lo so che i
sindaci devono pagare») tre pale piccole e tre grandi, gommate.
Richiesta trasmessa attraverso la Prefettura dalla Sala operativa
integrata provinciale. «Dopo 24 ore è arrivata la risposta: non ci sono
attrezzature adeguate, cioè le catene. Le pale e gli uomini ci
sarebbero». «Mi sembra tutto ridicolo - continua il sindaco -, qui
stiamo andando avanti da giorni con una sola turbina dei vigili del
fuoco di Bolzano, che da 'bravi fratelli', ci dividiamo con i Comuni di
Genga e Sassoferrato, vale a dire il 70% del territorio della provincia
di Ancona». «Vigili del fuoco straordinari, come del resto, l'ho
sperimentato nel 2005, i genieri dell'Esercito». Che però, senza catene
«dove vanno?».
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