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04/09/2014

La Bce azzera i tassi di interesse

Mario Draghi, presidente della Bce, ha tagliato il tasso di interesse base a 0,05%, dieci punti base in meno rispetto al precedente 0,15.

Contemporaneamente, il tasso di interesse negativo previsto per le banche che vogliano mantenere capitali preso la stessa Bce passsa da -0,10 a -0,20%. In pratica, le banche che depositano soldi presso la Bce dovranno lasciarle lo 0,2%. La misura mira a costringere le banche private a mettere in circolazione - tramite prestiti - capitali che, si spera, dovrebbero rilanciare l'economia reale.

Ma nessuno può costringerle a dare soldi a imprese verso cui le stesse banche nutrono una forte diffidenza e, soprattutto, debbono registrare consistenti "sofferenze" (prestiti che fanno fatica a essere restituiti).

Sui tassi «ora è chiaro che abbiamo raggiunto il livello minimo», ha spiegato poi Mario Draghi.

Il passo della ripresa, già prevista a livelli molto moderati, si è indebolito nell'Eurozona e, assieme a tassi di inflazione a livelli sempre bassi ormai «da un periodo di tempo prolungato», hanno spinto la Bce a tagliare nuovamente i tassi di interesse. Secondo quanto annunciato da Mario Draghi, presidente della Bce, le prime indicazioni dal terzo trimestre indicano che lo slancio della congiuntura europea ha frenato e che l'inflazione resterà bassa anche nei prossimi mesi, prima di risalire verso il target del 2% fissato dalla Bce nel 2015 e nel 2016.

Il Consiglio direttivo della Bce ha quindi approvato un piano di acquisti di Abs (asser-backed securities, prodotti finanziari ad alto rischio e con il “sottostante” speso irrintracciabile; insomma, spazzatura creata dalle banche private che popolano il “sistema-ombra”) e di covered bond che «avrà un impatto consistente, assieme alle Tltro» sul bilancio della Banca centrale e si concentrerà nei prossimi tempi sui rischi di ulteriore rallentamento dell'economia. Il Consiglio, in caso di un peggioramento, «resta unanime nella possibilità di fare ricorso anche a strumenti non convenzionali».

Il consiglio della Bce "è unanime nell'uso di misure aggiuntive non convenzionali" se necessario "entro il suo mandato". Anzi, alcuni esponenti volevano di più.

Le riforme strutturali «a questo punto devono chiaramente prendere slancio», perché la politica monetaria più di tanto non può fare. Insomma: tagliate salari e diritti a chi lavora.

La Bce lancerà solo da ottobre gli acquisti di Abs, da cui prevede un "impatto decisivo" sul suo bilancio e cioè sulla posizione complessiva della politica monetaria. Ma non ha indicato la massa di denaro che verrà impiegata in questa serie di operazioni.

Le borse hanno naturalmente ripreso a festeggiare, perché di fatto Draghi ha annunciato che la Bce "inietterà" nel sistema finanziario altri miliardi di euro (non meno di mille, secondo i calcoli più prudenti).

Di conseguenza, l'euro è sceso dopo anni al di sotto dell'1,30 rispetto al dollaro. Del resto, se si vogliono incentivare soprattutto le esportazioni - e non i consumi interni, che invece secondo la Bce vanno compressi - una moneta debole è decisamente più utile...

Fonte

Un branco di testa di cazzo questi tecnocrati.

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