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04/10/2014

L’ultimo brindisi: sulle “illusioni” dei nuovi giacimenti di petrolio

Si è ripetuta spesso, negli ultimi anni, una circostanza che ormai non dovrebbe più stupire nessuno: all’indomani del ritrovamento di un giacimento petrolifero di una qualche consistenza i giornali pubblicano annunci trionfalistici.

Questa volta è il turno dell’Artico e a dare la notizia è Il Sole 24 Ore. A leggere quanto pubblicato c’è effettivamente da pensare: ben 1 miliardo di barili di petrolio e 338 miliardi di metri cubi di gas.

Apparentemente è moltissimo, non c’è che dire, ma se si considerano le cose un po’ più da vicino si scopre una lunga serie di questioni da considerare attentamente per poter dare un giudizio equilibrato.

Attualmente infatti si estraggono circa 84,5 milioni di barili al giorno, pari a ben 25 miliardi l’anno: questo dato può contribuire a mettere nella giusta luce l’intera questione, visto e considerato che parliamo di circa il 4% del consumo globale annuo. E tutto questo ammettendo che la stima di 1 miliardo di barili, fornita da Igor Sechin,  l’a.d. di Rosneft, sia esatta.

Anche questo fatto però è discutibile, per la ovvia ragione che la piena conoscenza di quanto petrolio sia estraibile da un qualunque pozzo cresce con il tempo e varia in relazione a molti fattori.

Non sono rari i casi di previsioni sul contenuto di un pozzo che siano state pesantemente ritoccate nel corso degli anni.

A tutto questo si può poi aggiungere che il petrolio di cui ci informa Il Sole 24 Ore sarà estratto nel corso di molti anni – almeno 10, ma la durata media della vita di un pozzo è di circa 25 – e che il giacimento entrerà a regime non prima di 6 anni.

E’ poi da considerare la specifica qualità del petrolio estratto e quanto sia raffinabile, senza parlare di quanto verrà a costare una volta immesso sul mercato: di petrolio a 130 dollari al barile, seppur di alta qualità, non se ne farà niente nessuno tranne, forse, la Cina.

Come si può vedere non si tratta proprio di queste grandi svolte che di tanto in tanto vengono sbandierate sui vari giornali che dispongono di pochi “esperti” per la valutazione di notizie riguardanti il mondo del petrolio e del gas: a questo proposito si dovrebbe far notare all’autrice del pezzo che il giacimento di cui si parla è un mega giacimento non un maxi giacimento, come invece riportato.

Purtroppo per chi ricordi quello che è accaduto nel caso del greggio del Caspio niente dovrebbe più impressionare: si è passati da “Il Caspio è una nuova Arabia Saudita! 200 miliardi di barili disponibili! Smentiti i catastrofisti!” al silenzio stampa assoluto.

La verità nuda e cruda è questa: con il mega giacimento dell’Artico stiamo in realtà parlando di un bel brindisi da fare con una goccia di champagne a testa.

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