«L'accordo
è un passo fondamentale verso un sistema di sorveglianza
dell'Alleanza in grado di dare ai comandanti una fotografia
precisa di qual è la situazione sul terreno», ha dichiarato il
segretario generale Nato, Anders Fogh Rasmussen. «E la recente
operazione in Libia ha dimostrato quanto importante sia questa
capacità». Durante i mesi del conflitto libico, proprio a
Sigonella l'US Air Force aveva schierato due "Global Hawk" e un
imprecisato numero di droni MQ-1 Predator, utilizzati in
particolare per individuare gli obiettivi e dirigere i
bombardamenti dei caccia della coalizione a guida Nato. Nei
programmi del Pentagono, la base siciliana è destinata a fare da
vera e propria capitale mondiale dei velivoli senza pilota: entro
il 2015 dovrà ospitare un reparto di Us Air Force con 4-5 "Global
Hawk", più altri 4 droni in via di acquisizione della Marina Usa.
Un accordo di massima per la trasformazione di Sigonella in
«principale base operativa» del sistema AGS era stato raggiunto a
Cracovia il 19 e 20 febbraio 2009, durante il vertice dei ministri
della difesa della NATO. «Abbiamo scelto questa struttura dopo
un'attenta valutazione e per la sua centralità strategica nel
Mediterraneo che le consentirà di concentrare in quella zona le
forze d'intelligence italiane, della Nato e internazionali»,
dichiarò a margine dell'incontro l'allora capo di stato maggiore
della difesa, generale Vincenzo Camporini. Ancora più esplicito il
vicesegretario generale per gli investimenti alla difesa
dell'Alleanza, Peter C. W. Flory: «L'AGS è essenziale per
accrescere la capacità di pronto intervento in supporto delle
forze Nato per tutta le loro possibili future operazioni». Un
sistema destinato non solo alle attività d'intelligence o alla
raccolta ed elaborazione dati, ma che consentirà la realizzazione
dei futuri piani di «guerra preventiva» e di first strike in
Africa, est Europa e Medio Oriente.Fonte.
Stiamo sempre peggio e siamo sempre più militarizzati.
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