E'
infatti notizia della Frankfurter Allgemeine che la Grecia, con
l'ausilio dei fondi Ue, ha preparato un piano di creazione di 150 mila
posti di lavoro per far fronte alla grave disoccupazione creata dalle
rigide politiche di bilancio. Bisogna notare come nelle dichiarazioni, e
nelle intenzioni, di Mario Monti non esiste niente del genere. Eppure
si tratta di un paese economicamente più piccolo dell'Italia che cerca
di fare, con l'ausilio dei fondi europei, uno sforzo pari alla
creazione di 6-700 mila posti di lavoro nel nostro paese. Dove invece
si parla solo ed esclusivamente di abbassare tutele e costo del lavoro.
E dove la disoccupazione è destinata ad aumentare. Bersani, segretario
di un partito sempre più antisociale, ha parlato delle dichiarazioni
di Monti come di "un bagno di realtà". Come se il comportamento del
governo coincidesse con l'orizzonte del possibile. Evidentemente la
visione del mondo di Bersani è piuttosto ristretta, è risaputo, infatti
basta guardarla la realtà, anche in governi autoritari e
commissariati dall'Ue come quello di Papademos, che si capisce come si
provino comunque ad implementare politiche di sostegno all'occupazione.
Frutto anche dell'enorme pressione delle lotte greche. In Italia è
invece d'obbligo sperare nella mano invisibile del mercato che crea
posti di lavoro, come nell'estremismo economicista dell'Inghilterra del
primo ottocento, invocata puntualmente nelle cerimonie di Napolitano.
Non
si pensi che il governo Papademos regali, se ce la farà a portare
avanti il piano, dei posti di lavoro. Piuttosto si contabilizzi, in
termini di posti di lavoro ottenuti, la differenza tra le decine di
scioperi fatti in Grecia e qualche sbiadita adunata organizzata dai
sindacati ufficiali italiani in piena confusione politica, strategica e
mentale.Fonte.
Nessun commento:
Posta un commento