La lotta all'evasione è una cosa seria, ma la schedatura di massa
dell'intera società, forse lo è anche di più. Quando le buone cause
nascondono in pancia le vere minacce alla democrazia.
Da domani finiremo tutti dentro il Sid. L'acronimo non
corrisponde più ai servizi segreti dell'epoca delle stragi di stato ma a
Sistema di Interscambio dei Dati, una nuova arma nelle mani del Fisco
che potrà controllare la vita dei contribuenti passando attraverso conti
correnti bancari, libretti postali e gestioni finanziarie.
Da domani
il rapporto tra il Fisco, gli istituti di credito e le Poste cambia di
direzione: fino ad oggi erano gli investigatori dell'Agenzia delle
Entrate a dover chiedere alle banche le
verifiche, dopo l'avvio
formale di un accertamento. Adesso invece, saranno direttamente e
automaticamente le banche e le Poste ad inviare i dati al cervellone
dell'Agenzia delle Entrate, dove verranno incrociati con le altre informazioni di
cui il Fisco già dispone. Questo ferreo controllo va ad aggiungersi al
controllo già in vigore sull'uso dei contanti sopra i 500 euro e alla
imposizione - nei fatti - di essere titolari di un conto bancario o di
una carta di credito per poter ricevere lo stipendio o la pensione.
Da
lunedì prossimo, il Sid sarà operativo dopo che è stato messo a punto
un sistema completamente automatizzato di trasmissione dei dati, che,
almeno formalmente, ha dovuto tenere conto delle prescrizioni
dell'Autorità garante della privacy.
L'Authority, infatti, è stata
perentoria nell'indicare come gestire le informazioni che arriveranno
a “Serpico”, il grande cervellone del “Servizio per i contribuenti”. Ma,
come noto, tra una legge e le circolari attuative spesso ci si "perde",
non ci si capisce, si equivoca, si "interpreta".
I dati che entro il
31 ottobre dovranno essere comunicati all'Anagrafe tributaria
riguardano i conti correnti bancari, i conti deposito, i titoli azionari
posseduti, gli investimenti finanziari dei clienti, compresi quelli
effettuati con le società assicurative, e i rapporti con le fiduciarie.
Poi toccherà a Serpico, il vero Grande Fratello, incrociare i dati
bancari con quelli delle utenze telefoniche o idriche, con l'acquisto di
un'automobile o di un'abitazione e soprattutto con le dichiarazioni dei
redditi.
Così niente di tutti noi resterà mai più anonimo. Sarà poi
un algoritmo a selezionare all'interno di Serpico le eventuali dissonanze dei contribuenti e ad inviarle i dati agli agenti dell'Agenzia
delle entrate, che così potranno lavorare su un elenco di potenziali
evasori, ma, nei fatti avranno disposizione vita, morte, miracoli e
quant'altro di tutti i cittadini.
Il Direttore dell'Agenzia delle
Entrate, Befera, l'uomo che fino all'ultimo ha difeso le vessazioni di
Equitalia, ha assicurato che saranno presi in considerazione soltanto
scostamenti tra reddito e spese che superano il 20% di quanto
dichiarato, mantenendo ferme così le regole del redditometro. Una volta
che il Serpico avrà individuato uno scostamento tra quanto speso e
dichiarato o qualche altra anomalia, i funzionari dell'Agenzia delle
entrate chiameranno a rapporto il contribuente che dovrà spiegare cosa è
accaduto e fornire una giustificazione.
Insomma una sorta di
società-Matrix nella quale viene da chiedersi se gli agenti del Fisco
che faranno i controlli busseranno educatamente alla porta o entreranno
facendo i buchi dal soffitto come nel geniale film "Brasil" di Terry
Gillian oppure sfondandole come in 1984.
Occorre ammettere che Orwell
è incappato in una seria toppata collocando il Grande Fratello in un
sistema simile alla ex Urss, esso non poteva che realizzarsi in
occidente.
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