A seguito dell'assoluzione di due testimoni, Stanisic e Simatovic,
che avevano reso in passato i loro servigi al Tribunale ad hoc sull'ex
Jugoslavia testimoniando contro Milosevic, si apre la polemica sugli
agenti segreti al servizio della Nato che ricevono trattamenti di favore
da parte del Tribunale dell'Aja.
Un giudice danese, Fredrik Harhoff, ha accusato il presidente del
Tribunale dell'Aja, lo statunitense Meron, di avere "effettuato
pressioni sui suoi colleghi". Harhoff sospetta che gli ordini a Meron
siano arrivati dall'establishment militare americano e israeliano.
Attraverso una lettera confidenziale inviata a una cinquantina di
colleghi, pubblicata a stralci dal quotidiano danese BT, il giudice –
anche lui danese in servizio al Tribunale penale internazionale per l’ex
Jugoslavia – Frederik Harhoff ha duramente criticato la Corte dell’Aja
in relazione a recenti controverse sentenze d’assoluzione, in primis
quelle del generale croato Ante Gotovina e del serbo Momcilo Perisic,
dovute alle pressioni di Usa e Israele, in vista di futuri processi in
cui sono coinvolti esponenti dei due Paesi.
Il giornale danese BT
riporta passaggi in cui il giudice sostiene che ‘‘alcuni verdetti’’ del
Tpi hanno provocato in lui ‘‘profondi dilemmi morali e professionali,
mai sperimentati prima’’.
‘‘Il peggiore’’ scrive nella lettera Haroff ‘‘riguarda il sospetto che
alcuni miei colleghi siano stati esposti a pressioni politiche perché
indirizzassero verso l’assoluzione alcuni processi-chiave come quello di
appello contro Gotovina e quello contro il generale serbo Perisic’’.
Pressioni, scrive Harhoff, operate dall’
“establishment militare di alcune potenze straniere, Usa e Israele in
testa’’. Nella missiva, riporta il tabloid danese, Harhoff specifica
inoltre che ‘‘l’opinione pubblica non saprà mai dei sospetti circolanti
al Tpi sulle presunte sollecitazioni per la liberazione dei due ex alti
ufficiali esercitate da parte del giudice americano Theodor Meron,
presidente del Tpi. Meron che, nel caso di Gotovina, avrebbe saputo
‘‘persuadere all’ultimo minuto l’anziano giudice turco (Mehmet Guney,
nda) a cambiare opinione’’ sulla colpevolezza di Gotovina, sovvertendo
così la sentenza.
Sentenze, quelle di assoluzione nei confronti di
Gotovina e Perisic, che avrebbero così creato un precedente importante
nel caso di futuri processi internazionali contro alti leader militari
‘‘americani (e israeliani) che potranno “tirare un sospiro di
sollievo’’. Harhoff, infine, ha criticato anche le ‘‘presunte pressioni
di Meron sul giudice Alphons Orie in relazione alla recente sentenza di
assoluzione’’ che ha rimesso in libertà due alti papaveri dei servizi di
sicurezza serbi, Jovica Stanisic e Franko Simatovic, sospettati di aver
coordinato e coadiuvato l’azione dei paramilitari di Belgrado in
Croazia e in Bosnia. Per Harhoff, il mutamento di rotta del Tpi sarebbe
avvenuto nel 2012 ‘‘stravolgendo la consuetudine di considerare i
comandanti militari in servizio al tempo della guerra nell’ex Jugoslavia
responsabili dei crimini di guerra compiuti dai loro sottoposti’’.
L'istituzione
e la gestione del Tribunale Penale Internazionale per i crimini nella
ex Jugoslavia all'Aja conferma così tutti i suoi vizi di origine che lo
hanno reso scarsamente credibile in questi anni. Un tribunale che ha
agito in modo unilaterale assecondando in tutto e per tutto la volontà
degli Usa e delle potenze Nato che smembrarono e bombardarono la
Jugoslavia tra il 1993 e il 1999.
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