Mediaset vuole investire, non tanti soldi, però vuole rifare la prima serata: trattativa in fase avanzata con Luca Telese, più complicato per Corrado Formigli e Myrta Merlino, sondaggi per Maurizio Crozza.
A Cologno Monzese sono impressionati, e preoccupati, per la stagione
appena conclusa: 4 punti di share smarriti, in bilico a 32 punti grazie
ai minuscoli e necessari canali nativi digitali. Al Cavaliere, che per
osmosi trasferisce preferenze e auspici al presidente Fedele Confalonieri,
piacerebbe allestire dei programmi d’informazione per attirare
pubblico, investitori e ripulire l’immagine di azienda sfruttata per la
propaganda elettorale del padrone-politico.
Il momento è perfetto. Urbano Cairo ha installato in La7
il modello Colosseo, non si usano finestre, non si firmano subito i
contratti e si diluiscono le trattative, così – a favore dei concorrenti
– qualcuno può pensare di andare via e qualcuno può averne tanta
voglia. Un pezzo di In Onda, Nicola Porro, è scappato a Rai2: Luca Telese, invece, potrebbe ereditare il Matrix di Canale 5 che fu di Enrico Mentana e Alessio Vinci. Prima di affrontare il mercato dei conduttori, che non si differenzia tanto da quello dei calciatori, Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri hanno mischiato le carte.
Il giovane e l’anziano hanno ripescato Mario Giordano a Tgcom24, che dovrà reinventare il palinsesto con il plenipotenziario Mauro Crippa,
che gestisce l’informazione con i gradi di direttore generale. Anche
Italia 1 va riaccesa, e Mediaset vuole fare un piccolo sforzo, mentre
intorno c’è agitazione: i giornalisti hanno approvato un pacchetto di
cinque giorni di sciopero; i 500 milioni di tagli restringono lo spazio e
il tempo per recuperare prestigio e, soprattutto, pubblicità.
Per Italia 1, Giordano e Crippa puntano su Corrado Formigli, ma non sarà semplice per due motivi. L’ex inviato di Annozero
non vuole lavorare nelle televisioni del Cavaliere , non ancora; fin
quando Berlusconi è il monarca di un partito, non si possono archiviare
le ruvide battaglie condotte con Michele Santoro. E poi
Piazza-pulita, due stagioni in carriera, è un prodotto di Magnolia:
sarebbe azzardato e anche intricato esportare il formato senza
l’ideatore. Che Mediaset sia disposta a qualche sforzo, anche mentale,
lo racconta il tentativo di importare un esperimento tedesco: far votare
in politici in televisione con lo strumento più abusato per i reality,
il televoto.
Il
conduttore chiede al deputato o senatore come vorrebbe spendere una
determinata cifra per l’Italia, si discute, si analizza e poi si cerca
il verdetto popolare. Il modello di Grillo ha
incuriosito molto Berlusconi che, sfruttando il patrimonio mediatico,
vorrebbe agire come l’oppositore di tutto e di tutti: niente di nuovo,
ma qualcosa sempre di insistente. Il colpo grosso che sognano a Mediaset
si chiama Maurizio Crozza, che la Rai vorrebbe completamente in viale
Mazzini (e non solo all’interno di Ballarò).
Il
comico assiste ai movimenti di Cairo, non vorrebbe restare in un canale
senza prospettive, un gruppo in crescita che vende i gioielli. A Cologno Monzese
attendono i primi verdetti di queste estenuanti negoziazioni – Cairo
interviene sempre in prima persona e le sue telefonate non sono mai
brevi – poi cercheranno di capire se conviene ingaggiare anche Myrta
Merlino (per l’economia) e Geppi Cucciari (per una seconda serata).
A La7 procedono a vista, nemmeno si pronostica una data per la tradizionale presentazione dei palinsesti autunnali.
E il calciomercato, pardon i trasferimenti dei volti tv funziona anche
se si è molto bravi a intavolare decine di trattative per poi chiuderne
solo un paio.
Fonte
Il mercato delle vacche...
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