E’ il quarto sciopero
generale in due anni contro i devastanti diktat antisociali dell’Unione
Europea e della Bce. Fermi soprattutto i trasporti.
In Portogallo i sindacati hanno convocato oggi uno sciopero
generale di 24 ore per protestare contro la micidiale politica di
austerità che ha aggravato la crisi economica. Il problema infatti sono
le condizioni imposte dalla Troika Ue,Bce, Fmi attraverso un prestito
obbligato di 78 miliardi di euro imposto al Portogallo come
“salvataggio”.
I sindacati sperano che il quarto sciopero generale
in due anni costringa il governo ad alleggerire l'austerity, che ha
prodotto un boom della disoccupazione e aumento enorme delle imposte.
Oggi i treni sono bloccati, così come la metro e i servizi di traghetto
a Lisbona. Molte linee di bus sono ferme. Diversi municipi hanno chiuso
per oggi gli uffici, e nell'Algarve si sono fermati anche i
pescherecci. Possibili cancellazioni e ritardi di voli aerei.
La
coalizione di centrodestra in Parlamento non pare che abbia intenzione
di cambiare politica. Ma il Portogallo è comunque alle prese con
crescenti problemi finanziari, con i rendimenti dei titoli sul debito
pubblico che sono aumentati fortemente nelle ultime settimane, gettando
un'ombra sul progetto di ricorrere nuovamente ai mercati per finanziare
il deficit di bilancio.
“Tutto quello che si cerca di imporre mira
ad accumulare i profitti del capitale finanziario, a saccheggiare le
risorse nazionali, nel momento stesso in cui il Paese affonda sempre di
più. Il Governo PSD/CDS opera a margine e contro la Costituzione della
Repubblica. Di questo governo e di questa politica non se ne può più” -
denuncia il Partito Comunista Portoghese in un comunicato di sostegno
allo sciopero – “Ogni giorno che passa è sempre più evidente l'urgenza
di interrompere questa china verso il disastro economico e sociale. Sono
necessarie e non più rinviabili le dimissioni del Governo, lo
svolgimento di elezioni anticipate per l'Assemblea della Repubblica, il
rigetto del Patto di Aggressione e la rottura con la politica di destra.
E' possibile concretizzare una politica e un governo patriottici e di
sinistra.Lo Sciopero Generale del 27 giugno è l'occasione per dire
Basta”.
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