Tagli di spesa e tasse. I
governi da qualche anno a questa parte non sanno - e non possono sapere,
visto che la Troika comanda - pensare ad altro. 11 miliardi (almeno) da
trovare per Natale.
Per una volta lasciamo la parola a chi di conti economici, in teoria, dovrebbe sapere qualcosa.
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Ecco il maxi piano taglia spese e tasse d'autunno
Undici miliardi per ridurre Iva, Imu, Tares e altre imposte che tanto
pesano su famiglie e imprese, in un paese, il nostro, in cui la pressione fiscale percepita ha toccato picchi del 53%.
Dalle indiscrezioni sul maxi piano taglia tasse d'autunno del governo Letta, riportate da La Stampa,
l'esecutivo di large intese sembra orientato ad apportare "una
sforbiciata alla giungla delle agevolazioni fiscali e agli incentivi
alle imprese".
Ma non solo: previsto anche "un trasloco di
qualche bene meno essenziale dall’aliquota Iva agevolata del 4 a quella
ordinaria del 21%; un frullato di Imu, Tares e Irpef comunale per
alleggerire l’imposizione fiscale su chi non ha redditi alti e non
possiede case di lusso".
"Il tutto condito dalla speranza che il gettito fiscale,
dopo mesi di fiacca, prenda a risalire, spinto da pagamenti dei debiti
della Pa e dalle spese per le ristrutturazioni edilizie favorite da
incentivi ed ecobonus", si legge nell'articolo a firma Paolo Russo.
La copertura del rinvio dell'Iva non e' nulla rispetto agli 11 miliardi che il governo Letta dovra' rastrellare e garantire in bilancio".
Se queste sono le misure del "piano d'autunno", i sindacati potrebbero sentirsi accontentati, sebbene solo in parte. Nella spending review
parte seconda si profilano tagli all'Iva per i beni non essenziali, ai
tributi comunali, cosi' come riduzione di spese nella pubblica
amministrazione e agevolazioni fiscali. La Cisl aveva chiesto l'eliminazione degli enti inutili e si era invece opposta ai "tagli lineari".
"Per noi la riforma fiscale
rimane la madre di tutte le riforme, il peso fiscale sui redditi da
lavoro e da pensione è ormai insostenibile". Lo ha affermato il
segretario confederale della Cisl, Luigi Sbarra, intervenendo su Radio1
Rai.
Alleggerire la pressione fiscale o attuare politiche che servano a creare posti di lavoro?
Dovendo scegliere, la maggioranza degli italiani (52%) preferirebbe
diminuire le tasse. È quanto emerge da un sondaggio realizzato dall'Istituto Swg in esclusiva per Agorà, su Rai Tre.
Nel dettaglio, opterebbero per la diminuzione delle tasse due elettori su tre di centrodestra e il 58 percento del Movimento 5 Stelle.
A pensarla diversamente è oltre la metà dell'elettorato del
centrosinistra (61%), secondo cui è invece prioritaria la creazione di
nuovi posti di lavoro.
"Il centrodestra - ha osservato Roberto
Weber, presidente Swg - è un po' più in sintonia con il suo elettorato
rispetto al centrosinistra".
da WallStreetItalia
Fonte
Abbastanza mosci quelli che se ne intendono.
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