Il nuovo presidente della Repubblica islamica iraniana è il religioso riformista Hassan Rohani eletto al primo turno con il 50,70 per cento di preferenze. Lo ha
reso noto il ministro degli Interni iraniano Mostafa Mohammad Najjar,
precisando che Rohani ha ottenuto 18.613.329 voti su un totale di 36.704.156.
Ampio
il divario con il suo principale rivale, il sindaco di Teheran Mohammad
Qalibaf, che ha avuto soltanto 6.077.292 preferenze. Al terzo posto il
capo dei negoziatori per il nucleare Said Jalili con 4.168.946 voti,
seguito dal leader dei pasdaran Mohsen Rezaei con 3.884.412
preferenze, dal Consigliere per gli affari internazionali della Guida
Suprema Ali-Akbar Velayati con 2.268.753 voti e infine dall'indipendente
Mohammad Gharazi con 446.015 preferenze.
Subito dopo l'annuncio della vittoria di Rohani sul lunghissimo
viale Vali-e Asr della capitale Tehran sono scattati caroselli di auto
che suonano il clacson in segno di festa.
Rohani, 64 anni, sostenuto dagli ex presidenti Akbar Hashemi Rafsanjani e Mohammad Khatami,
guidò il negoziato sul programma nucleare dell'Iran sotto la presidenza
di Khatami e durante il suo mandato la Repubblica Islamica accettò di
sospendere l'arricchimento dell'uranio, che fu poi ripreso quando
Mahmoud Ahmadinejad divenne presidente per la prima volta, nel 2005.
Rohani in campagna elettorale ha detto di volere migliorare i rapporti
tra l'Iran e l'Occidente ma non ha fatto promesse di alcun tipo a
proposito del programma nucleare. La sua popolarità è cresciuta negli
ultimi giorni in seguito ai dibattiti tv, in cui si è distinto per aver
affrontato le tematiche della libertà di stampa e di espressione. A
Teheran sono comparsi moltissimi cartelloni elettorali in suo favore,
mentre sui social media si sono moltiplicati gli appelli per andarlo a
votare in massa.
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