"La piattaforma di rigassificazione
della OLT è ancora al cantiere di Dubai, dopo un’uscita che a questo
punto va considerata di prova. Le notizie secondo cui la piattaforma era
già partita sono state corrette. E il tutto è abbastanza vago.
Comprensibile che alla società non se ne parli volentieri fino a quando
non ci saranno elementi certi. Secondo un portavoce ufficiale della OLT
Toscana Offshore, il ritardo sarebbe legato ad “alcuni piccoli problemi”
di messa a punto definitiva che si sono verificati non tanto della nave
quanto degli impianti."
Il rigassificatore ormai è diventato un
mistero. Con i costi moltiplicati, i contratti di approvvigionamento non
ancora firmati e il governo che ha ridimensionato (e progressivamente
abolito) gli aiuti di stato che erano il vero business della
rigassificazione. Un settore di mercato che come ammettono gli stessi
operatori è ormai ritenuto non strategico come ammette la rivista
Ship2Store, sostenitrice dei rigassificatori, in un articolo dal titolo:
"Non è un paese per rigassificatori".
Il rigassificatore offshore ritarda
quindi ancora il suo arrivo a Livorno, rimandato ormai di anno in anno.
Vedremo quando arriverà ed entrerà in funzione (se mai lo farà...) quali
grandi benefici porterà alla città. Intanto il sindaco Cosimi si sta
arrampicando sugli specchi spacciando il binomio Olt-Livorno calcio come
una possibile soluzione ai lavori per lo stadio. Il sindaco invoca
addirittura i 2,5 milioni di euro che Olt dovrebbe dare come
compensazione ambientale alla Regione Toscana, ammettendo implicitamente
che Livorno dall'accettazione di avere ancorata questa bomba in mezzo
al mare ha guadagnato poco anche in termini di compensazioni (480.000
euro per le secche della Meloria). Sicuramente Pisa ha guadagnato molto
di più con la realizzazione dell'Incile, cioè un circuito fluviale nuovo
tra Pisa e il mare, attraverso il canale dei Navicelli che sbocca nel
porto di Livorno.
red. 10 giugno 2013
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