Tra il 1963 e il 1964 Israele ha acquistato in Argentina tra 80 e 100
tonnellate di uranio del tipo yellowcake destinate al reattore nucleare
di Dimona e alla produzione dell’arma atomica. È
quanto si evince da documenti divulgati dall’organizzazione
indipendente National Security Archive. Dell’acquisto il governo USA
sarebbe stato informato dai servizi di spionaggio canadesi ed avrebbe
poi ottenuto conferme attraverso la propria ambasciata a Buenos Aires.
Il governo israeliano avrebbe invece sempre rifiutato di ammettere i
fatti e sia i documenti israeliani sia quelli argentini sui fatti
sarebbero ancora coperti da segreto. Gli USA erano informati fin dal
1960 della volontà israeliana di sviluppare un programma nucleare con
l’aiuto della Francia che avrebbe materialmente progettato
l’istallazione nucleare di Dimona (foto) dove nel corso del tempo
sarebbero state prodotte fino a 200 testate nucleari. Gli avvenimenti in
questione nella storia argentina si inseriscono tra la fine della
dittatura civico-militare instaurata il 29 marzo 1962 e il governo del
radicale Illia che entra in carica nell’ottobre 1963. Fino ad ora la
connessione più importante nota del governo israeliano con l’Argentina
di quegli anni, dove viveva la più importante comunità ebraica della
regione, era la cattura di Adolf Eichmann nel 1960, poi giustiziato in
Israele dove fino al ’63 governò Ben Gurion e poi il compagno di partito
socialista Eshkol. Con quest’ultimo, sul merito di Dimona, e
contemporaneamente agli acquisti di uranio argentino, ci sono tracce del
conflitto con John F. Kennedy, fino a poche settimane dalla morte di
quest’ultimo. Più info qui.
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