Il 27 maggio l'Agenzia italiana per il farmaco ha autorizzato due
farmaci antitumorali, il Pertuzumab (Roche) e l'Afibercept
(Sanofi-Aventis). Il costo del loro acquisto, in attesa del rimborso,
sarà però a totale carico del malato. Un norma ereditata dal governo
Monti, l'esecutivo del "dovete morire prima".
Farmaci anticancro solo a pagamento: i più poveri possono
morire. Applicata una norma del governo Monti e calpestata la
Costituzione. Il 27 maggio scorso, l'Agenzia italiana per il farmaco ha
autorizzato due farmaci antitumorali, il Pertuzumab (Roche) e
l'Afibercept (Sanofi-Aventis). Il costo del loro acquisto però, come
rivela un'esclusiva di "l'Espresso" firmata da Daniela Minerva, sarà a
totale carico del malato. Chi vuole curarsi con questi farmaci dovrà
sborsare 6000 euro per quello della Roche per le prime due
somministrazioni e poi 3000 euro ogni 21 giorni; per quello Sanofi
Aventis 4000 euro ogni tre settimane. La contrattazione tra Ministero
della Sanità e multinazionali farmaceutiche dovrebbe poi portare ad un
rimborso, ma su questo, appunto, c'è una contrattazione. È la prima
volta che in Italia farmaci oncologici sono messi in vendita solo a
pagamento.
Dal 1 luglio 2013, dunque e per la prima volta nel nostro
Paese, le autorità sanitarie hanno deciso che ci sono malati di tumore
ricchi che potranno avere accesso a due farmaci oncologici, e quelli
poveri che o troveranno non si da dove e subito i soldi, oppure
dovranno fare senza.
E' accaduto infatti che il Pertuzumab (Roche) e
l'Afibercept (Sanofi-Aventis) siano stati autorizzati dall'Aifa
(Agenzia italiana per il farmaco), che ha agito secondo le regole, il 27
maggio scorso e quindi ammessi in farmacia, ma a totale carico del
malato. Non era mai successo per gli anticancro salvavita.
Il
malato di cancro dovrà quindi pagare per il farmaco Roche 6.000 euro per
le prime due somministrazioni e poi 3.000 euro ogni 21 giorni; e per
quello Sanofi Aventis 4.000 euro ogni tre settimane.
La norma è
passata praticamente sotto silenzio se non fosse stata portata alla luce
da un articolo de L'Espresso. La norma è quella con la quale l'ex
ministro Renato Balduzzi, oggi deputato montiano, aveva deciso, nel
novembre del 2012, che i farmaci non ancora ammessi al rimborso del Ssn
ma verificati come efficaci dalle autorità sanitarie potessero essere
venduti in farmacia a chi ha i soldi per comprarseli.
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