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14/05/2018

Palestina - Scontri a Gerusalemme, strage a Gaza

Gaza, gas lacrimogeni e fuoco israeliano (Fonte: Twitter)
AGGIORNAMENTI:

ore 15 – Il massacro continua: 40 morti a Gaza, tra loro cinque minorenni

ore 14.50 – Onu: Israele interrompa l’uso sproporzionato della forza
Oggi il Comitato delle Nazioni Unite contro le discriminazioni razziali si è detto “profondamente preoccupato” per le uccisioni in corso a Gaza e chiesto a Israele l’immediato stop all’uso “di forza sproporzionato” contro i manifestanti. Il rapporto, pubblicato oggi dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu, chiede inoltre a Israele “il pieno rispetto delle regole del diritto umanitario nei Territori Occupati e l’annullamento del blocco su Gaza”.

ore 14.45 – Sale a 37 il bilancio delle vittime a Gaza. Raid aereo su postazioni di Hamas
Secondo i dati del ministero della Salute palestinese, le vittime di oggi nella Striscia sono 37, oltre 1.700 i feriti. Gli ospedali, già duramente provati dall’assedio israeliano e da sei settimane di violenze, sono al collasso. Si è mobilitata anche l’aviazione: l’esercito israeliano fa sapere di aver colpito anche presunte postazioni di Hamas a Jabalia con i jet militari

ore 14.30 – Colpi di artiglieria a Gaza. Netanyahu festeggia a Gerusalemme
Secondo quanto riportato da Palestine Tv, l’esercito israeliano sta sparando colpi di artiglieria a Rafah e Beit Hanun. Non solo, dunque, i tiratori scelti. Intanto a Gerusalemme la polizia israeliana ha bloccato un grande gruppo di manifestanti palestinesi che intendeva protestare vicino alla nuova sede dell’ambasciata statunitense a Gerusalemme, raggiungendola con gli autobus.

Dentro l’edificio prosegue la festa israeliana: il primo ministro Netanyahu ha rilanciato il post su Twitter del presidente Usa Trump dando il benvenuto alla delegazione americana a “Gerusalemme, la nostra capitale”
ore 14.10 – Ministero della salute: 28 morti, 1.700 feriti

ore 13-55 – Ministero della salute palestinese: 25 morti, 1.200 feriti

ore 13.50 – 918 feriti di cui 448 per colpi di proiettili. 9 giornalisti feriti

ore 13.30 – Ministero della sanità a Gaza: mille feriti.

ore 13.15 – Sale ancora il numero dei palestinesi uccisi dai soldati israeliani. Sono 18 riferisce il ministero della sanità

ore 13- Si aggrava ulteriomente il bilancio: ora i morti sono 16

ore 12.50 – Altre due vittime a Gaza: bilancio sale a 12 morti
Secondo la stampa palestinese, il numero delle vittime a Gaza è salito a dodici.

ore 12.45 – Scontri a Qalandiya, migliaia di palestinesi in marcia a Gaza
Sono in corso scontri in Cisgiordania, a Betlemme, Hebron e Qalandiya, il checkpoint tra Gerusalemme e Ramallah. Sono intanto migliaia i palestinesi che stanno marciando a Gaza verso il confine. Qui le foto di Ma’an News.

ore 12.30 – Strage a Gaza: almeno otto uccisi in poche ore, oltre 700 i feriti
In pochi minuti il bilancio delle vittime a Gaza è salito a 8, oltre 700 i feriti. L’esercito israeliano ha ucciso Ubaida Salim Farhan, 30 anni, Mohammad Ashraf Abu Sitta, 26, Izza ad-din Musa as-Simak, 14, Izz ad-din Nahid al Awiti, 23, Bilal Ahmad Abu Diqqa, 26 anni. In precedenza erano stati uccisi Ibrahim Abu Laila, 29 anni, e Anas Qudeih di 21. L’ottava vittima non è stata ancora identificata

ore 12.05 – Seconda vittima a Gaza
Secondo palestinese ucciso dall’esercito israeliano nella Striscia, a est di Jabaliya, nel nord di Gaza: Ibrahim Abu Laila di 29 anni

ore 12 – Manifestazione a Ramallah per il diritto al ritorno. Video di Michele Giorgio:


ore 11.30 – Cento feriti a Gaza, un morto
Sono già cento i feriti a Gaza, lungo le linee di demarcazione con Israele, e si parla già di una vittima, il 21enne Anas Qudeih, secondo le prime informazioni del Ministero della Salute palestinese, colpito a Khan Younis: le truppe israeliane hanno già aperto il fuoco e sparato gas lacrimogeni contro i manifestanti che da sei settimane sono accampati al confine. Secondo alcuni testimoni, i gas sono stati lanciati direttamente sulle tende degli accampamenti a oltre 500 metri di distanza dalla frontiera. Ieri il ministro dell’Educazione israeliano Naftali Bennett alla Israel Radio ha avvertito i palestinesi: la barriera sarà un “muro di ferro” e chiunque si avvicinerà sarà considerato un “terrorista”

della redazione

Una giornata di enorme tensione aleggia sull’intera Palestina storica: oggi l’ambasciata statunitense sarà ufficialmente trasferita nel quartiere di Arnona, a Gerusalemme. All’inaugurazione prenderanno parte i vertici dello Stato israeliano, con il premier Netanyahu e il presidente Rivlin in testa, e alti funzionari statunitensi: se mancherà Trump, che invierà un suo video, ad assistere ci saranno la figlia Ivanka e il genero, nonché consigliere per il Medio Oriente Jared Kushner.

E se l’Unione Europea non parteciperà per la posizione di contrarietà a modifiche unilaterali dello status di Gerusalemme, alcuni paesi membri rompono con Bruxelles: alle celebrazioni andranno i rappresentanti di Austria, Romania, Ungheria, Repubblica Ceca e forse Bulgaria.

Le celebrazioni di ieri a Gerusalemme (Foto: Michele Giorgio/Nena News)
La data non è scelta a caso: ieri Israele ha celebrato il Jerusalem Day, il giorno di Gerusalemme, che festeggia la “riunificazione” della città, ovvero l’occupazione nel 1967 della sua parte est, palestinese, e l’annessione totale della città santa, atto illegale secondo la comunità internazionale. E proprio ieri Gerusalemme si è riempita di israeliani in festa, in tutta la Città Vecchia fino alla Spianata delle Moschee dove sono scoppiati scontri con i palestinesi.

A seguire i video girati da Michele Giorgio ieri a Gerusalemme:



E per oggi sono attese manifestazioni in tutta la Palestina storica: una marcia di gerusalemiti e palestinesi del ’48, ovvero i palestinesi cittadini israeliani, si svolgerà in Città Vecchia, mentre alle 10 è prevista una grande manifestazione nella piazza al-Manara a Ramallah. Proteste anche a Gaza. In vista della mobilitazione palestinese, che protesta per l’ambasciata Usa ma anche per i 70 anni di Nakba, che cadono domani, le autorità israeliane hanno mobilitato l’esercito: raddoppiate le truppe intorno la Striscia  e in Cisgiordania, dove domani sono previste marce di decine di migliaia di persone verso i confini. A Gerusalemme ad operare sarà invece la polizia.

Dalla piazza al-Manara di Ramallah parla padre Giulio, da poco eletto nel Comitato centrale dell’Olp:


Già questa mattina a Gaza l’aviazione ha lanciato volantini e l’artiglieria leggera sparato gas lacrimogeni di avvertimento per dire ai palestinesi di stare lontano dalle linee di demarcazione orientali. A Khan Younis, nel sud della Striscia, le forze israeliane hanno aperto il fuoco e ferito un palestinese alla gamba.

Negozi palestinesi chiusi nella Città Vecchia di Gerusalemme (Foto: Michele Giorgio/Nena News)
Si temono altre giornate di sangue: dal 30 marzo, quando in occasione della Giornata della Terra, è iniziata la grande marcia del ritorno nella Striscia, il fuoco aperto dai cecchini israeliani ha ucciso almeno 54 persone – l’ultima è morta sabato sera, un 15enne ferito venerdì – e ne ha ferite oltre 7mila, molte in modo gravissimo e rese disabili a vita.

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